Verona in prima linea, anche per gli amici a quattro zampe. Dopo aver attivato la raccolta di beni di prima necessità, da inviare al confine, e aver garantito l’accoglienza e ospitalità per i profughi in fuga dall’Ucraina, la città spalanca le porte del Rifugio di via Barsanti agli animali provenienti dalle zone di guerra. Ieri i primi 8 cuccioli arrivati in Italia hanno trovato un posto caldo a Verona. I volontari li hanno messi in sicurezza negli spazi attrezzati della Bassona. Un gesto d’amore in un momento difficile. Dall’Ucraina erano stati portati al confine, da lì trasportati in un rifugio alle porte di Budapest, in Ungheria. Ma il canile ormai è al collasso e non riesce a sfamare tutti i cani giunti in questi giorni. Per questo l’Unità di emergenza della Lav nazionale è partita da Roma con cibo e veterinari al seguito e, costantemente in contatto con la sezione scaligera, ha portato in città i primi cuccioli salvati. Un adulto è stato accolto a Milano, altri 40 cani sono in arrivo in tutta Italia. Ora gli amici a quattro zampe rimarranno in quarantena, dopodiché per i veronesi sarà possibile adottarli. Finchè non troveranno una famiglia sarà il Comune a sostenere le spese per il mantenimento e i volontari della Lav a curarli. Ulteriori informazioni ai numeri 045 8511018 (canile) o 045569180 (Lav). Questa mattina il sindaco Federico Sboarina, il consigliere comunale delegato alla Tutela animale Laura Bocchi e la responsabile della sezione veronese della Lav Lorenza Zanaboni erano al Rifugio, cuccioli in braccio. “A Verona la macchina della solidarietà prosegue senza sosta, rispondendo a differenti sensibilità ed esigenze – ha detto il sindaco -. All’appello per aiutare le persone e le famiglie ucraine che scappano dalla guerra, al quale hanno risposto tantissimi veronesi, oggi uniamo quello per i nostri amici animali. Ogni cittadino può dare il proprio contributo, a seconda delle possibilità e disponibilità”.