Venerdì 25 luglio al Polo Confortini l’équipe della U.O.C. di Urologia, diretta dal Prof. Alessandro Antonelli, ha eseguito con successo 3 interventi per Ipertrofia Prostatica Benigna e una terapia focale per carcinoma prostatico, utilizzando la tecnologia Echolaser con tecnica transperineale (Transperineal Laser Ablation).

Con l’aumento della durata media della vita per i maschi è sempre maggiore la richiesta di interventi per Ipertrofia Prostatica Benigna, una patologia che incide pesantemente sulla qualità della vita e che, una volta che la terapia farmacologica non è più efficace, richiede l’intervento della chirurgia.

L’Echolaser rappresenta una delle più avanzate tecnologie nel campo della chirurgia mininvasiva: unisce l’efficacia del laser alla precisione delle immagini ecografiche in tempo reale. Attraverso aghi sottilissimi, con un diametro inferiore a 1 millimetro, vengono inserite fibre laser che permettono la termoablazione del tessuto prostatico, in modo preciso e controllato.

La tecnica TPLA è definita organ-sparing ed ejaculation-sparing: due principi fondamentali che mirano a preservare la funzione sessuale e l’eiaculazione, aspetti cruciali per la qualità di vita del paziente.

Grazie alle immagini ecografiche fusion e all’approccio transperineale, è possibile trattare in modo estremamente mirato anche piccole lesioni tumorali, garantendo al paziente un rapido recupero post-ospedaliero.

Gli interventi sono stati eseguiti dalla dr.ssa Alessandra Gozzo e dal dott. Riccardo Bertolo, e hanno suscitato l’interesse anche a livello internazionale: due urologi provenienti dal Regno Unito hanno partecipato come osservatori, e altre delegazioni di specialisti europei sono attese per le prossime sessioni previste nel mese di ottobre.

Un intervento alla prostata che mira alla qualità della vita del paziente

L’introduzione della TPLA a Verona rappresenta un importante traguardo nell’adozione di metodiche all’avanguardia che pongono il paziente al centro del percorso di cura.

I principali benefici per il paziente consistono in una ridotta degenza ospedaliera;  in un approccio mininvasivo e transperineale; nella preservazione dell’organo e della funzione sessuale; nel recupero rapido e minimo impatto sulla qualità di vita.
Una testimonianza concreta dell’impegno dell’Urologia veronese nel coniugare innovazione tecnologica, attenzione alla persona e visione internazionale.