Procede secondo cronoprogramma l’intervento di messa in sicurezza del maestoso Cedro secolare di Piazza Bra, pianta catalogata con il numero 2202, al centro di un’operazione di tutela coordinata dal Comune di Verona e AMIA. Gli scavi ispettivi realizzati sotto la supervisione degli archeologi si sono conclusi senza il rinvenimento di reperti di rilievo, permettendo così alla Soprintendenza di autorizzare l’avvio della fase operativa definitiva.
Il cedro, alto 19 metri per un peso di 16 tonnellate, presenta una preoccupante inclinazione del fusto di oltre 18 gradi, causata dal sollevamento della zona radicale, che lo rende a elevato rischio di crollo. Da qui l’urgenza di un intervento che, su indicazione della Soprintendenza e affidato ad AMIA, mira a salvaguardare la pianta attraverso un ancoraggio multiplo a terra.
Gli scavi appena conclusi hanno interessato i punti in cui saranno inseriti i pali di sostegno, progettati per garantire stabilità alla pianta. Il team multidisciplinare coinvolto comprende ingegneri, geologi, arboricoltori e archeologi, coordinati dal settore Verde Verticale di AMIA.
A seguito di un recente sopralluogo tecnico, è stata introdotta una modifica al progetto originario, che prevede ora un maggior numero di pali, ancorati a profondità minore ma collegati tra loro da una gettata di calcestruzzo interrata, invisibile in superficie. Visibili saranno unicamente i cavi in acciaio, a basso impatto visivo, posizionati all’interno dell’area dei giardini.
L’intervento ha preso il via lunedì con la traslazione della Piastra al Deportato: il monumento è stato spostato sull’altro lato dell’aiuola, di fronte all’Arena, in una posizione che ne esalta la visibilità e il valore commemorativo. Contestualmente, il Cedro è stato messo in sicurezza provvisoria grazie all’impiego di una gru, che resterà in loco fino al completamento dell’opera.
Per esporre l’apparato radicale senza danneggiarlo, è stato utilizzato l’AirSpade, uno strumento specifico per la rimozione della terra superficiale. Le operazioni si sono svolte nel rispetto della vitalità della pianta, senza compromettere ulteriormente le radici.
I prossimi passaggi prevedono, lunedì, la posa dei pali di sostegno. Se le condizioni rimarranno favorevoli e non emergeranno criticità, il cantiere dovrebbe chiudersi entro Ferragosto.
Va tuttavia sottolineato come si tratti di un’operazione estremamente delicata, il cui esito rimane incerto. Lo scorso mese, una perizia tecnica ha confermato il rischio di caduta improvvisa dell’albero, pur rilevandone un sostanziale stato di buona salute. Il documento, disponibile sul sito www.amiavr.it, ha proposto un’alternativa all’abbattimento: un intervento di salvaguardia, oggi in fase di esecuzione grazie alla sinergia tra istituzioni e tecnici specializzati.
Un lavoro che rappresenta un importante esempio di tutela del patrimonio arboreo urbano, coniugando sicurezza pubblica, rispetto dell’ambiente e attenzione per il valore storico-paesaggistico della città.
