Se nel Medioevo la temperatura non fosse salita le comunità della Lessinia non sarebbero mai esistite

(Stefano Valdegamberi*) Durante il Medioevo, tra il IX e il XIII secolo, l’Europa visse un periodo di riscaldamento climatico naturale noto come Ottimo Climatico Medievale. Le temperature medie salirono, i ghiacciai si ritirarono e le montagne divennero più accoglienti per l’uomo. Non si trattò di un’anomalia distruttiva, ma di una fase storica che rese possibile qualcosa fino ad allora impensabile: la colonizzazione stabile delle zone d’alta quota. Il caso della Lessinia, nel Veronese, è tra i più emblematici.

Fino a quel momento le aree montane erano per lo più disabitate, inospitali, coperte da boschi o da pascoli stagionali. Ma il miglioramento del clima, spostò più in alto il limite del bosco e la stagione agricola si allungò. Questo permise di coltivare terre che prima erano troppo fredde, di allevare bestiame a quote più elevate e, soprattutto, di vivere in montagna tutto l’anno. Allo stesso tempo l’Europa conobbe un’espansione demografica senza precedenti: la popolazione passò da circa 35 milioni intorno all’anno 1000 a oltre 60 milioni nel 1200. Le pianure, pur fertili, non bastavano più. Così, molte famiglie e gruppi sociali iniziarono a cercare nuovi territori da colonizzare, spingendosi verso le aree montane.

cattle 6241505 1280

Le autorità feudali e religiose favorirono questa migrazione offrendo terre, diritti di pascolo e incentivi ai nuovi coloni. In tutto l’arco alpino, dalla Svizzera al Piemonte, dal Trentino alla Valtellina, fiorirono insediamenti agricoli tra i 1.200 e i 1.800 metri di altitudine, altezze che oggi sarebbero troppo severe per vivere stabilmente. Nelle valli svizzere come la Val Müstair e la Val Poschiavo sono stati trovati resti di villaggi medievali che testimoniano un’occupazione più intensa rispetto ai secoli precedenti. In Val di Fassa, in Trentino, ma anche nella Val Sesia o nella Val di Fiemme, il paesaggio fu modificato dall’uomo grazie al clima più mite, con pascoli, campi e persino coltivazioni di vite e cereali.

Ma è in Lessinia che questo processo assume un significato ancora più marcato. Qui, in quella che oggi è l’alta collina e montagna veronese, l’insediamento stabile ebbe inizio proprio grazie al riscaldamento del periodo medievale. Prima le comunità stabili non superano i 600 mt. Villaggi come Selva di Progno, Boscochiesanuova, Erbezzo, Velo Veronese e Roverè Veronese sorsero tra il XII e il XIII secolo, in territori che fino ad allora erano ritenuti troppo duri per essere abitati. A rendere possibile questa colonizzazione fu anche l’arrivo di gruppi germanici, noti oggi come cimbri, che giunsero in zona proprio in quel periodo, inserendosi nel più ampio fenomeno migratorio dell’Ostsiedlung, ovvero la colonizzazione delle terre orientali e di montagna. Questi coloni portarono con sé tecniche agricole, saperi, cultura, e soprattutto la volontà di stabilirsi in modo permanente.

L’insediamento dei cimbri in Lessinia non fu un evento casuale, ma l’effetto combinato del cambiamento climatico e della pressione demografica. Le terre rese fertili dal riscaldamento e il disboscamento progressivo permisero la nascita di comunità autonome che daranno origine ai cosiddetti Tredici Comuni Cimbri. Carlo Cipolla, noto storico veronese, scrisse che “i coloni tedeschi si insediarono in territori prima deserti o disabitati”. Senza l’Ottimo Climatico Medievale probabilmente la Lessinia non sarebbe mai diventata un’area popolata e produttiva.

mountains 5478473 1280

È curioso, oggi, vedere come ogni accenno al cambiamento climatico venga interpretato in chiave esclusivamente negativa. Eppure, la storia ci mostra che vi sono stati momenti in cui il riscaldamento ha favorito la vita umana, ha ampliato gli orizzonti della civiltà contadina e ha permesso la nascita di intere comunità. Io stesso l’ho sottolineato provocatoriamente: “Ditelo ai catastrofisti che senza il global warming medievale Selva di Progno, Boscochiesanuova, Erbezzo, Velo, Roverè non sarebbero mai nati!” Non si tratta certo di negare le attuali sfide climatiche, ma di riconoscere che il rapporto tra uomo e clima è complesso, dinamico e, a volte, sorprendente. La Lessinia ne è una prova concreta: un territorio che esiste, prospera e vive grazie a un caldo antico.

*consigliere regionale veronese