Un anno di ascolto, accoglienza e sostegno per chi ogni giorno si prende cura di un familiare fragile. È il bilancio dello sportello “Non ti scordar di te”, attivo dal giugno 2024 presso i Servizi Sociali del Comune di Sona, nato dalla collaborazione con l’ULSS 9 Scaligera per accompagnare i caregiver di lungo periodo.
Nel corso dei primi dodici mesi di attività il servizio ha intercettato 54 famiglie, offrendo colloqui individuali e un gruppo mensile di condivisione frequentato con continuità da 8-10 nuclei. Alla guida dello sportello c’è il dottor Gaetano Facincani, psicologo e psicoterapeuta con lunga esperienza nell’assistenza domiciliare.
Non si tratta di un presidio sanitario, ma di uno spazio gratuito di orientamento e accompagnamento, che lavora in rete con i servizi territoriali. «Il valore dello sportello – spiega l’assistente sociale Michela Ciurletti – è quello di rispondere a un bisogno reale, spesso sommerso: i caregiver che si occupano di genitori o familiari molto anziani, colpiti da patologie invalidanti, vivono una fatica enorme. Non è solo la cura in sé a pesare, ma anche la solitudine e la difficoltà a mantenere una vita sociale normale. I riscontri che abbiamo ricevuto ci chiedono di proseguire e, se possibile, potenziare il servizio».
Attualmente lo sportello è aperto due pomeriggi al mese nella sede comunale di Piazza Roma 9, su appuntamento. Sono previste tre consulenze iniziali, con possibilità di prosecuzione in accordo con i Servizi Sociali. La maggior parte degli utenti rientra nella fascia 55-67 anni e assiste persone molto anziane – tra i 76 e oltre i 90 anni – con diagnosi di demenza, Alzheimer, ictus, Parkinson o gravi limitazioni motorie.
L’impegno economico del Comune ammonta a 4.789,50 euro annui, una cifra contenuta se rapportata all’impatto sociale generato. Lo sportello, infatti, non solo offre sostegno psicologico e pratico, ma crea “capitale relazionale”, una rete informale tra cittadini, operatori e servizi che riduce l’isolamento e rafforza il senso di comunità.
«Sostenere i caregiver significa sostenere l’intera comunità – sottolinea la vicesindaco e assessore ai Servizi Sociali Monia Cimichella –. Questo primo anno dimostra che lo sportello è utile, sostenibile e capace di prevenire crisi familiari e sanitarie ben più onerose. Per questo intendiamo continuare a investire e a potenziare il progetto».
L’esperienza di Sona diventa così un modello che potrebbe essere replicato anche in altri territori. In un contesto demografico che vede crescere la popolazione anziana, prendersi cura di chi cura non è solo un atto di attenzione, ma una responsabilità collettiva.
