Scontro tra Lav e azienda

(ndc) – Il Tar del Lazio ha fermato i test di tossicologia generale su 800 beagle nei laboratori di Aptuit, multinazionale con sede a Verona, accogliendo i ricorsi presentati dalla Lav. Una decisione che l’associazione animalista definisce “storica”, ma che l’azienda giudica “incomprensibile” e pericolosa per il futuro della ricerca.

Secondo i giudici, “il Ministero della Salute non ha fornito motivazioni sufficienti nel concedere il rinnovo dell’autorizzazione, ritenendo non giustificato il ricorso a una specie come i cani“. Una bocciatura che arriva dopo anni di polemiche e indagini giudiziarie: Aptuit è coinvolta in un procedimento penale per maltrattamento di animali e in passato la Procura di Verona ha disposto il sequestro di decine di cani e primati.

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Lav: “Vittoria mai raggiunta prima”

Per la Lav si tratta di una vittoria “mai raggiunta prima”. Michela Kuan, responsabile scientifica dell’associazione, sottolinea che “le linee guida internazionali non devono diventare un alibi per autorizzazioni in bianco: la normativa europea impone la tutela degli animali e l’uso dei metodi alternativi”.

Aptuit: “Un Paese senza ricerca è un Paese senza futuro”

Ma dall’azienda la replica è immediata e durissima. “Siamo davanti a una decisione incomprensibile che rischia di pregiudicare cure fondamentali per moltissime persone”, dichiara l’amministratore delegato Maria Pilla, che parla di un grave danno per la competitività italiana. “Un Paese senza ricerca è un Paese senza futuro”.

Aptuit ribadisce di ricorrere alla sperimentazione animale solo quando non esistono valide alternative e solo nel rispetto delle leggi e delle normative etiche. Ma la Lav annuncia che continuerà a vigilare e a battersi “affinché i cani siano definitivamente salvi da ulteriori sperimentazioni” e chiede al Ministero della Salute di non autorizzare nuovi test.

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la sede di Aptuit a Verona