I Sindaci: “Serve equilibrio tra innovazione energetica e tutela del territorio. Le comunità locali devono essere coinvolte”

Si compatta il fronte dei territori contro la realizzazione del maxi impianto di accumulo energetico (BESS – Battery Energy Storage System) previsto tra Sona e Bussolengo. Le due amministrazioni comunali, sostenute da Coldiretti Verona, hanno ribadito la loro ferma contrarietà nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina nella Sala Rossa della Provincia di Verona, alla presenza di Luca Trentini, vicepresidente della Provincia e sindaco di Nogarole Rocca, Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, Gianfranco Dalla Valentina, sindaco di Sona, e Roberto Brizzi, sindaco di Bussolengo.

Il progetto, presentato dalla società Rcf 002 srl (Gruppo Redelfi), prevede la realizzazione di uno dei più grandi impianti BESS del Nord Italia, con 132 container di batterie distribuiti su una superficie di oltre 74.000 metri quadrati, pari a 7,4 ettari di terreno agricolo fertile. Un’infrastruttura che, secondo i promotori, contribuirebbe all’accumulo e alla gestione dell’energia rinnovabile, ma che per i sindaci e Coldiretti rappresenta una minaccia per l’agricoltura e per l’equilibrio del territorio.

“Non siamo contrari alla tecnologia BESS – ha spiegato Luca Trentini – ma servono regole chiare e partecipazione. Non possiamo lasciare che siano solo le logiche di mercato a decidere, trasformando aree agricole produttive in impianti industriali senza confronto con le comunità. Il nostro ricorso al TAR del Lazio chiede garanzie concrete sulla gestione del fine vita delle batterie, sul ripristino dei siti e sullo smaltimento corretto dei materiali.”

La posizione è condivisa dai Comuni di Sona e Bussolengo, che già nei mesi scorsi avevano espresso parere negativo, giudicando il progetto incompatibile con la destinazione agricola dei terreni e con gli strumenti urbanistici vigenti.

“Il problema non è la transizione ecologica, ma come viene realizzata,” ha dichiarato Gianfranco Dalla Valentina, sindaco di Sona. “Le amministrazioni locali non possono essere escluse da decisioni che incidono direttamente sulla qualità della vita delle famiglie e sul paesaggio. La nostra contrarietà nasce dalla volontà di difendere un territorio già fortemente antropizzato da scelte calate dall’alto nel passato.”

Sulla stessa linea il sindaco di Bussolengo, Roberto Brizzi, che ha richiamato l’importanza di un equilibrio tra sviluppo e tutela ambientale “Siamo favorevoli alle energie rinnovabili, ma non a scapito dei nostri campi e del paesaggio. L’impianto da 150 megawatt previsto tra Sona e Bussolengo comporterebbe la perdita di oltre sette ettari di suolo fertile, con conseguenze importanti per le attività agricole locali e per la sicurezza ambientale. Difendere l’agricoltura significa promuovere uno sviluppo sostenibile e condiviso.”

Le preoccupazioni riguardano anche gli aspetti di sicurezza, legati ai rischi di thermal runaway, con potenziali incendi o esplosioni, e alla possibile presenza di sostanze infiammabili in quantità tali da rientrare nei parametri della Direttiva Seveso III. A ciò si aggiungono gli impatti paesaggistici e acustici legati alle installazioni e ai sistemi di raffreddamento.

Coldiretti Verona ribadisce la necessità di una pianificazione energetica chiara e di una cabina di regia istituzionaleche stabilisca criteri oggettivi per la localizzazione degli impianti.

“L’agricoltura non può essere trattata come uno spazio vuoto disponibile alla speculazione,” ha sottolineato Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona. “Serve una strategia condivisa, che individui le aree idonee senza compromettere i terreni produttivi. Gli impianti industriali vadano nelle zone dismesse, non nei campi fertili.”

Le amministrazioni di Sona e Bussolengo hanno già inviato osservazioni formali al MASE e non escludono ulteriori azioni legali qualora l’autorizzazione dovesse procedere senza un confronto reale con i territori.

I sindaci e Coldiretti chiedono infine alla Regione Veneto di convocare un tavolo di confronto urgente con tutti gli enti coinvolti – Regione, Provincia, MASE, ARPAV e Vigili del Fuoco – per valutare alternative che tengano conto della sostenibilità ambientale e della sicurezza collettiva.

La questione sarà al centro dell’incontro pubblico con la cittadinanza in programma questa sera, mercoledì 8 ottobre, alle 20.30 nella sala parrocchiale di Palazzolo di Sona (via IV Novembre), dove verranno illustrate nel dettaglio le criticità del progetto e le iniziative intraprese per tutelare il territorio.