(di Francesca Romana Riello) Il Caffè Dante di piazza dei Signori dopo dieci mesi di chiusura si prepara a riaprire. Le vetrine, rimaste vuote per quasi un anno, tornano quindi a riflettere il movimento della piazza e a richiamare la curiosità dei passanti. A raccogliere l’eredità di uno dei locali più rappresentativi della città sono Chiara Castagnini e Sabrina Bergamasco, già conosciute a Verona per la gestione di altri due locali, Al Canton e Ai Lamberti. Nel loro progetto il rilancio dello storico locale di Piazza dei Signori nasce dall’unione fra tradizione e cultura quotidiana.
“Quando siamo entrate la prima volta avevamo la pelle d’oca”, racconta Bergamasco. “Qui tutto parla. Ogni dettaglio ti ricorda che non stai aprendo un bar qualunque, ma un pezzo di città”. E Castagnini aggiunge: “Sapevamo che sarebbe stato un rischio, ma anche un’occasione irripetibile. Dopo anni di esperienza nella ristorazione volevamo misurarci con qualcosa di più grande. Il Dante è un simbolo, e proprio per questo ne sentiamo anche la responsabilità”.
“Caffè Dante vivo dalla mattina alla sera”
L’obiettivo è costruire un luogo aperto e vivace, capace di accogliere pubblici diversi durante la giornata. “Ci sarà il caffè del mattino, la piccola pasticceria, l’aperitivo, la cena. Ma soprattutto ci sarà la quotidianità”, precisa ancora Castagnini. Alla guida della cucina ci sarà Davide Fiorio, presidente dell’Associazione Cuochi di Verona, con un menù che punta sulla tradizione: tortellini in brodo, lesso con pearà, nervetti e risotti di stagione.


“Sono piatti che raccontano chi siamo”, aggiunge Bergamasco. “Vogliamo che il cliente, che sia veronese o turista, si senta bene come a casa”. L’obiettivo di pubblico resta comunque quello locale: “Il cliente di Verona non si conquista con le mode”, sottolineano. “Servono costanza, qualità e prezzi equilibrati”.
Il progetto non riguarda solo la ristorazione. Il nuovo Caffè Dante vuole infatti tornare a essere anche un luogo di cultura e socialità. “Stiamo lavorando ad un calendario di eventi, presentazioni, incontri con artisti e scrittori”, spiegano. “L’idea è far vivere il locale oltre l’orario di servizio, riportando nella piazza quella funzione di incontro che il Dante ha sempre avuto”. La componente culturale sarà quindi complementare all’attività gastronomica: “La ristorazione sostiene l’impresa, ma la cultura dà senso al nostro lavoro. Qui vogliamo far incontrare persone e idee”.
L’apertura prevista per la metà di novembre
La collaborazione tra le due imprenditrici è ormai consolidata. Castagnini si dedica più agli aspetti organizzativi, mentre Bergamasco è più operativa. “Ci completiamo”, spiega Chiara. “Siamo abituate a seguire tutto in prima persona: personale, fornitori, clienti. È il nostro modo di lavorare, che si basa sulla presenza costante e sulla cura dei dettagli”.
Dopo dieci mesi di fermo, il locale ha richiesto interventi tecnici e nuove forniture, ma la riapertura è ormai vicina. “Contiamo di aprire a metà novembre”, confermano. “Sarà un momento importante: non solo per noi, ma crediamo per la città. Il Dante è sempre stato un punto di riferimento, e restituirlo a Verona è motivo di orgoglio”.

Alla fine sono tre le parole chiave che guidano il nuovo corso: la tradizione, la cultura e l’innovazione. Parole che Castagnini e Bergamasco ripetono come impegno ma anche come una promessa. Il Caffè Dante tornerà ad accogliere veronesi e visitatori con la semplicità di sempre ma con un’energia nuova, pronto a scrivere un altro capitolo della sua lunga storia.
