“Adesso che emerge la verità voglio le scuse di chi mi ha infangato”

Con l’appesantirsi della sconfitta in Ucraina vacilla anche il regime di Zelensky e affiorano sospetti ed episodi di corruzione. La propaganda occidentale aveva tenuta nascosta una situazione che invece denunciava il consigliere regionale Veronese Stefano Valdegamberi.

«Oggi – afferma– non possiamo più far finta di nulla. Anni fa, quando denunciavo i problemi di corruzione e di democraticità dell’Ucraina, sono stato attaccato e screditato da una parte della stampa nazionale. Oggi quelle stesse criticità vengono riconosciute da fonti internazionali. Per questo pretendo le scuse pubbliche per le accuse infamanti che ho subito

Valdegamberi richiama in particolare alcune testate che, a suo giudizio, lo avrebbero colpito ingiustamente:

«Giornali come “la Repubblica”, “L’Inkiesta”, “Il Corriere della Sera” mi hanno dipinto come filorusso solo perché sollevavo dubbi legittimi. Hanno cercato di delegittimare una voce che non si allineava alla narrazione dominante. Ora gli eventi dimostrano che quelle preoccupazioni erano tutt’altro che campate in aria.»

Valdegamberi aveva denunciato anche la mancanza di democrazia

Il consigliere rimarca come le sue denunce riguardassero criticità profonde:

«Parlavo di partiti messi al bando, di limiti alla libertà di stampa, di tensioni religiose, di minoranze non tutelate, e di un sistema dove la corruzione affonda radici da decenni. Per averlo detto, sono stato insultato. Ora quelle stesse questioni sono sotto gli occhi di tutti».

«Sono stato colpito e screditato ingiustamente. Oggi, con i fatti alla mano, chiedo ufficialmente a quei giornali di presentare scuse pubbliche. Non per orgoglio personale, ma per rispetto della verità e del diritto di ogni cittadino ad avere un’informazione libera da pregiudizi ideologici