Margini solidi, investimenti coperti e 60,5 milioni ai Soci in un anno complesso
Nonostante un contesto di mercato debole e caratterizzato da una forte contrazione dei volumi, Cadis 1898 chiude l’esercizio al 30 giugno 2025 con indicatori economici in miglioramento e conferma la scelta strategica di proteggere il valore della filiera. Il bilancio è stato approvato durante l’assemblea dei soci del 15 novembre, ospitata all’auditorium “Comm. Luigi Pasetto” di Rocca Sveva.
Ricavi in flessione, ma margini in tenuta
L’azienda registra un calo dei ricavi del 7%, effetto diretto della fase ciclica che sta attraversando il settore vitivinicolo. Il fatturato si attesta così a 120 milioni di euro, mentre il valore della produzione raggiunge 123,24 milioni.
A fronte della pressione commerciale — con volumi in diminuzione del 13% — Cadis 1898 mantiene una solida redditività operativa: l’EBITDA è pari a 19,82 milioni di euro, l’EBIT a 7,35 milioni e l’utile netto cresce fino a 370 mila euro.

Sostegno alla filiera: 60,5 milioni ai Soci
Elemento distintivo dell’esercizio è il forte impegno nel riconoscimento di valore ai Soci conferitori. Nel corso dell’anno, Cadis 1898 ha liquidato 60,5 milioni di euro per le uve, aumentando il prezzo medio per quintale da 60,64 a 64,13 euro (+6%).
Un risultato particolarmente significativo considerando un’annata tra le più scarse degli ultimi sessant’anni. La vendemmia 2024 ha totalizzato 943 mila quintali, con qualità media buona. Il maggior prezzo riconosciuto ha determinato un incremento del valore liquidato per ettaro, rafforzando la sostenibilità economica dei produttori.
Mix commerciale equilibrato e presenza internazionale
La composizione del fatturato conferma la diversificazione come punto di forza della cooperativa:
- Italia 59% – Estero 41%
- Confezionato 58% – Sfuso 42%
- Marchi propri 55% – Private label 45%
In uno scenario di mercato selettivo — con GDO stabile a valore, Horeca più debole ed export irregolare — la strategia di Cadis 1898 è stata orientata alla tutela del posizionamento piuttosto che all’inseguimento dei volumi.
7 milioni di investimenti per efficienza e competitività
Nel corso dell’esercizio è stato completato un piano di investimenti di circa 7 milioni di euro, sostenuto in larga parte da contributi pubblici. Tra gli interventi più rilevanti:
- attivazione della terza linea di imbottigliamento,
- installazione dell’impianto fotovoltaico nella sede di viale della Vittoria,
- lavori di termoregolazione e upgrade dei siti produttivi.
Tra le coperture: l’Accordo di Sviluppo, il credito d’imposta 4.0 (1,1 milioni), la pratica GSE in corso per il fotovoltaico e l’iter per la Transizione 5.0 relativo alla nuova linea. L’effetto atteso è un miglioramento strutturale dei margini, unito a un minor impatto ambientale.

Una struttura patrimoniale solida
Il patrimonio netto raggiunge 73,76 milioni di euro, confermando la stabilità finanziaria della cooperativa e la capacità di sostenere i programmi di sviluppo futuri.
Le voci della governance
“Il dato dei ricavi non basta a giudicare l’anno: abbiamo difeso i margini e messo al centro i soci”, afferma il presidente Gabriele Posenato. “Abbiamo riconosciuto 60,5 milioni di euro alla filiera in un’annata quantitativamente scarsa ma qualitativamente valida. Gli investimenti, dalla terza linea di imbottigliamento al fotovoltaico, sono coperti e ci rendono più efficienti e competitivi per i prossimi esercizi.”
Il direttore generale Alberto Marchisio aggiunge: “Il mercato ha chiesto prudenza: volumi a -13% e ricavi a -7%, ma l’EBITDA resta su livelli robusti e l’utile migliora. Entriamo nel 2025/26 con un assetto industriale più efficiente, un mix equilibrato tra marca e private label e una presenza internazionale che pesa il 41% del fatturato. L’obiettivo è creare valore stabile in un contesto più selettivo, che ha visto la ripresa dei bianchi a discapito dei rossi.”
Una strategia che guarda avanti
In un contesto di domanda rallentata e canali sempre più polarizzati, Cadis 1898 sceglie di rafforzare la propria natura cooperativa, proteggere la filiera e costruire efficienza industriale.
Un approccio prudente ma orientato al futuro, che trasforma un anno complesso in una base solida per la crescita, valorizzando al contempo il lavoro dei Soci e le denominazioni del territorio scaligero.
