Il neo-consigliere regionale del Pd Giampaolo Trevisi, poliziotto di professione, aveva criticato le posizioni dell’eurodeputato Flavio Tosi sulla sicurezza denunciando che «il centrodestra governa da 3 anni e, nei fatti, non ha fatto nulla di concreto per affrontare le criticità che ora denuncia a gran voce. È un copione già visto: molta voce, molti slogan, pochi risultati».
Tosi gli risponde con la classifica del Sole 24 alla mano:
«Sulla sicurezza Tommasi non fa nulla, infatti siamo 85esimi su 107 città in Italia. Una classifica impietosa, ma tremendamente reale».
Il ragionamento dell’ex-sindaco di Verona in sostanza è il seguente: è vero che la sicurezza dipende dal governo nazionale e dal ministero degli Interni in particolare, «ma un Sindaco può fare molto per migliorare la sicurezza dei cittadini: aumentare l’organico della Polizia Locale; fare regia con Prefetto e Questore per rinforzare il presidio territoriale delle Forze dell’Ordine; mettere telecamere e utilizzare vigilanza privata; chiedere al Governo, come fece il sottoscritto, i militari. In questi oltre tre anni di Tommasi e di sinistra invece non si è visto nulla, se non pigrizia, inerzia, incapacità».
Tosi ricorda che «da Sindaco chiesi agli allora ministri dell’Interno Maroni e della Difesa La Russa l’implementazione di Strade Sicure coi miliari; sgomberai un campo rom e tolsi dalle strade accattoni e personaggi molesti».
Quindi, chiosa ironico “ha ragione Trevisi che dice che la sicurezza non è un palco, ma richiede risorse, programmazione e politiche, ma lo dica al suo Sindaco e alla sua amministrazione di sinistra, non a noi. L’amministrazione Tosi ha reso Verona sicura, mentre quella di Tommasi e della Zivelonghi ha trasformato larghe fette della città in zona franca per delinquenti e criminali. Del resto, è difficile aspettarsi qualcosa di diverso quando il Sindaco non ha mai speso una parola di sostegno e vicinanza ai poliziotti ingiustamente indagati per aver solo svolto il loro dovere; anzi, il suo Assessore Buffolo si è schierato contro le Forza dell’Ordine in occasione della morte di Moussa, ucciso per legittima difesa da un uomo della Polfer».
