Sono 191 gli sportelli bancari chiusi negli ultimi 5 anni nella nostra provincia. Lo comunica la Banca d’Italia. E’ la conseguenza prevedibile e inevitabile dell’informatizzazione della nostra società che ha cambiato molte delle nostre abitudini e che si fa sentire soprattutto sul mondo del lavoro ed in particolare in quello del credito. Oggi con l’home-banking si possono fare ormai quasi tutte le operazioni per le quali fino qualche anno fa era necessario recarsi fisicamente in banca. Un bel risparmio di tempo per i clienti: niente spostamenti, niente code, niente attese allo sportello. E un bel risparmio anche per gli istituti di credito che in un anno, solo nel veronese, hanno potuto fare a meno di un centinaio di dipendenti. Il che rappresenta una notevole diminuzione delle spese che si traduce in maggiori utili. Tant’è vero che nel Regno Unito le banche sono addirittura arrivate a penalizzare con la maggiorazione delle commissioni coloro che si recano fisicamente allo sportello a fare un’operazione. Sono i gruppi più grossi quelli che spingono maggiormente per l’informatizzazione dei servizi. Mentre sono le banche di credito cooperativo, più legate al territorio, quelle che ancora mantengono le postazioni fisiche.

Con l’home-banking insomma ci guadagnano tutti, banche e clienti. Forse, un po’ meno la sicurezza, si potrebbe pensare. Ma ormai si sono così affinati i meccanismi di protezione dei conti correnti e delle operazioni in denaro che i rischi sono davvero bassi.

Gli unici a rimetterci sono gli anziani. Quelli che non hanno dimestichezza con il computer e che sono costretti ad andare in banca di persona. E sono punto queste persone che entrano in difficoltà quando magari viene chiuso la filiale della banca che era nel loro paese. Però ormai la strada è segnata. Gli sportelli bancari sul territorio sono destinati, se non a scomparire, a ridursi sempre più.