E’ stato individuato a Verona il quinto caso di vaiolo delle scimmie in Italia. Non si tratta di un veronese, ma di un lombardo di passaggio nella nostra città che era stato in Africa, dove la malattia è endemica. Il paziente ha manifestato i sintomi tipici della malattia ed è stato ricoverato al reparto di malattie tropicali nelle’Ospedale Sacro Cuore di Negrar dove è stata fatta la diagnosi. Dato che non presenta una sintomatologia grave, dopo tutti gli esami del caso, il malato non è stato ricoverato ma gli è stato permesso di trasferirsi a casa sua in Lombardia per trascorrevi la quarantena.

Non bisogna creare allarmismi. Il vaiolo delle scimmie è una malattia conosciuta fin dai primi anni ’50 ed è parente stretta del vaiolo. Mentre quest’ultima patologia, grazie alle vaccinazioni di massa, è stata dichiarata estinta sulla faccia della terra  fin da 1980, la variante delle scimmie è rimasta endemica nell’Africa Centrale. Proprio in forza della vaccinazione antivaiolosa, quella che veniva praticata sul braccio con una specie di pennino e che lascava la tipica cicatrice, tutti coloro che oggi hanno più di 40 anni oggi possono ritenersi protetti dal volo delle scimmie. I più giovani no. Ma per ora non si pone il problema di una vaccinazione di massa. Anche perchè la malattia non pone quei problemi di gravità che abbiamo conosciuto con il Covid.