A Wolf Biermann, voce dell’Europa libera, il sigillo dell’ateneo scaligero

Per l’importante contributo allo sviluppo in Europa di principi quali libertà, democrazia e pace il Magnifico Rettore dell’università di Verona, Pier Francesco Nocini, ha consegnato a Wolf Biermann (a destra nella foto col Magnifico Rettore) il sigillo dell’Ateneo.  L’omaggio al cantautore e poeta tedesco tra i più influenti del Dopoguerra, è stato consegnato nella mattinata a Palazzo Giuliari. Con il Rettore Nocini e Biermann anche Sergio Noto, docente del dipartimento di Scienze economiche e promotore della serata in onore dell’artista tedesco, in programma al teatro Camploy, “Tra due dittature. Serata con e per Wolf Biermann. Musica e parole di mezzo secolo di storia tedesca“.  

“Con la consegna di questo sigillo il nostro ateneo vuole dare dimostrazione, ancora una volta, di essere un ateneo libero, che esprime stima e riconoscenza verso persone che hanno fatto la storia” – ha affermato il Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini. “Sono molto orgoglioso di poter consegnare questo riconoscimento a Wolf Biermann, per tutto ciò che rappresenta come poeta, scrittore, cantautore ma anche come uomo che ha saputo trasformare la sua sofferenza in un importante insegnamento per le nostre giovani e i nostri giovani”. 

“Una volta terminati gli studi superiori sono arrivato a Berlino per studiare Economia, ma sono stato travolto dalla scia del Brecht theater e per la prima volta mi è venuto in mente che avrei potuto scrivere poesie – ha raccontato Biermann per spiegare quando è iniziata la sua carriera artistica.  “Io non sono un poeta nato, prima di quel momento non mi era mai passato per la mente di scrivere una poesia perché nella mia famiglia i desideri erano molto più modesti, secondo mia madre, operaia e comunista, avrei semplicemente dovuto salvare l’umanità e ricostruire il Comunismo”.  

Anche Palazzo Barbieri ha omaggiato questa “voce libera” d’Europa e quando la poesia è dentro all’io e la chitarra è un’ immancabile compagna di viaggio, può succedere che un incontro istituzionale si trasformi in una piéce inaspettata quanto speciale. E’ successo questa mattina in municipio, dove il sindaco ha conferito un riconoscimento a Wolf Biermann: «Siamo orgogliosi di ospitare Biermann e di consegnargli questo riconoscimento – ha detto il sindaco Damiano Tommasi-. Un segno tangibile che conferma l’attualità della sua opera e che ci ricorda come il concetto di Patria si possa esprimere e difendere in tanti modi. Siamo convinti che quelle portare avanti nel corso della sua vita e carriera da Biermann siano le forme che lasciano semi e frutti e più duraturi». 

Questa la motivazione del riconoscimento: “la Città di Verona quale  riconoscimento del suo impegno civile abbinato all’attività artistica di successo nella musica e  nella parola.  Per essersi battuto, per aver scritto e cantato la libertà, la pace e la democrazia in Europa, anche a rischio di ripercussioni personali.  Per aver messo in pratica il prezioso insegnamento dello scienziato veronese Angelo Messedaglia”.

Wolf Biermannè il maggiore cantautore e uno dei più importanti poeti tedeschi del Dopoguerra. Proveniente da una famiglia ebraica e comunista di Amburgo; emigrato nel 1953 a Berlino nell’allora DDR, studente e poi collaboratore di Bertolt Brecht, autore di album («Warte Ich nicht auf bessere Zeiten») registrati clandestinamente, divenuti presto notissimi in tutta la Germania, finì perseguitato dalla STASI e dal regime di Honecker fino ad essere privato, nel 1974, della cittadinanza, in occasione dello svolgimento di un suo famosissimo concerto a Colonia davanti a 15 mila persone. Noto in Germania per le sue posizioni anticipatrici e profetiche sulla politica e la società germanica, ha pubblicato, anche in edizione italiana, decine di album musicali e diversi libri di poesie. Insignito delle massime onorificenze tedesche, tra le altre ha ricevuto un dottorato dalla Università von Humboldt di Berlino. Insieme a Gunther Grass rappresenta la testimonianza più autorevole e autentica della drammatica storia tedesca del Dopoguerra.

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