Commercializzare le produzioni di mobile in stile veronesi in Russia è possibile. Ne è convinta l’Upa Confartigianato di Verona, come risulta dal seminario realizzato in collaborazione con l’ente camerale scaligero dal titolo “Zoom sulla Russia: possibili scenari di sviluppo della filiera del Mobile”.
Il seminario è stata l’occasione per presentare ‘Progetto Legno’, un progetto studiato dall’Upa Confartigianato di Verona in collaborazione con la Camera di Commercio di Veronacon l’obiettivo di favorire, accompagnare e dare concretezza ad una iniziativa di reale internazionalizzazione. [//]
«Si tratta – ha detto il presidente dell’Upa riconfermato ieri, Ferdinando Albini (nella foto) – di una sfida che può essere vinta, se gli imprenditori impareranno a interagire più attivamente con le associazioni imprenditoriali e le Camere di Commercio, e soprattutto a interagire tra loro. L’Upa crede molto nell’innovazione, nella formazione e nell’informazione, intesi come veicoli per ridare energia alla competitività delle imprese del nostro territorio. Proprio per questa ragione abbiamo sviluppato ciò che abbiamo chiamato ‘Progetto Legno’, che vuole essere la prima ma non ultima iniziativa che stiamo studiando anche per altre categorie produttive. Dobbiamo combattere sul fronte della qualità del prodotto e dell’organizzazione, non possiamo farlo solo sul fronte del ribasso dei prezzi o del contenimento dei costi, perché altrimenti saremmo battuti in partenza».
Una battaglia che il settore del mobile veronese sta portando avanti da anni, per tentare di scongiurare una crisi che si protrae da troppo tempo.
«Ogni mercato ha le proprie caratteristiche e complicazioni – ha spiegato Fabio Bortolazzi – e per le imprese di piccole dimensioni è più difficile, rispetto ad altre realtà più strutturate, anche solo pensare di avventurarsi nella commercializzazione delle proprie produzioni in Paesi lontani come quello della Federazione Russa. C’è anche da dire che il nostro ‘sistema-Paese’ non si è particolarmente sviluppato nelle iniziative di accompagnamento delle aziende sui mercati esteri. Ecco, quindi, che progetti come quello che viene presentato oggi sono assolutamente da sostenere e incentivare».
«Non posso che confermare – ha detto Claudio Turazza, presidente della categoria Legno dell’Upa – lo stato di sofferenza in cui versano molte aziende del settore del mobile. Per questo la nostra categoria ha fortemente voluto e crede nel progetto che l’Unione Provinciale Artigiani ha sviluppato in questi mesi per creare nuove opportunità. Però dobbiamo abbandonare l’individualismo, rivolgendo la nostra attenzione e disponibilità alla creazione di sinergie competitive». La panoramica su queste opportunità è stata spiegata da Silvana Malle, professoressa del dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Verona, e da Luisella Lo Vecchio, amministratrice di Cni, società di consulenza di marketing internazionale. «La Russia ha fatto un grande salto – ha detto la professoressa Silvana Malle, che vanta una grande esperienza sul territorio russo – passando dalle ristrettezze e dall’arretratezza di un tempo, all’economia di mercato emergente di oggi. I salari sono quintuplicati e continueranno a crescere, ciò significa che sono aumentate la possibilità di spesa e la richiesta di prodotti commerciali. Non è solo la classe ricca ad interessarsi alle importazioni, perché la realtà è che la ricchezza si sta allargando ad una grande fetta della popolazione». Luisella Lovecchio ha invece sottolineato sia i punti di forza delle imprese italiane nel settore del legno da far risultare vincenti sul mercato russo, sia le difficoltà e le debolezze. «Gli italiani e i loro prodotti sono molto apprezzati in Russia – ha affermato la Lovecchio -, si tratta di un mercato che va senz’altro sondato e avvicinato. Ci riconoscono l’eccellenza mondiale nel design e nelle tecnologie per la lavorazione del legno e hanno un rinnovato interesse, sia a livello politico sia a livello imprenditoriale, nei rapporti commerciali con il nostro Paese».
‘Progetto Leggno’ inizialmente sarà sostenuta economicamente al 50% dalla Camera di Commercio e al 50% dalle aziende partecipanti.Il progetto è finalizzato a creare nelle aziende che vi parteciperanno un bagaglio di conoscenze per la realizzazione di nuove capacità organizzative e alleanze sinergiche. Per la realizzazione del progetto è stato dunque individuato il mercato della Federazione Russa, dove esportare una produzione di filiera comprendente i mobili in stile, realizzata da parte di un gruppo di aziende del settore (massimo 10-15 aziende).
«Da una fase di studio del mercato – ha spiegato il presidente Albini – e di formazione e informazione delle imprese, fornendo loro tutte le competenze per poter affrontare la cultura, la burocrazia, la legislazione e il mercato russo, si passerà successivamente alla fase operativa. Upa erogherà alle aziende partecipanti consulenza di tipo organizzativo per portarle ad essere in grado di operare sinergicamente in rete. Dovrà essere creata una struttura operativa tra le imprese partecipanti, che potrebbe essere, ad esempio, un’associazione temporanea d’impresa. In questa fase Upa potrà guidare le aziende verso la forma associativa migliore. L’associazione di imprese potrà commissionare a designer o architetti italiani o russi lo studio di una linea di prodotti con un Marchio di origine, appetibile per il mercato russo e contemporaneamente creare contatti per la commercializzazione, usufruendo di professionisti. Per il design, potrebbe essere utilizzata la rete di parchi scientifici, già esperta in questi interventi e attivabile attraverso il Parco Scientifico veronese STAR. Si svilupperà la possibilità di partecipare a fiere in Russia, oppure di organizzare eventi espositivi in Italia ai quali invitare operatori russi. Successivamente il progetto passerà alla fase operativa: vendere le produzioni di mobile in stile veronesi sul mercato della Federazione Russa».