Altro che autonomia differenziata, aboliamo la vergogna delle Regioni a statuto speciale: facciamo un referendum su questo!

(di Bulldog) L’Ansa fa sapere oggi che sono ben 2mila 400 gli emendamenti depositati in commissione Affari Costituzionali alla Camera sul ddl sull’Autonomia allo scadere del termine delle 17. Nessuna proposta di modifica proviene da gruppi di maggioranza. Nel mentre, una carovana woke attraversa l’Italia per difendere lo Stato unitario da questo tremendo pericolo.

Sapete che c’è: hanno ragione loro. Quelli che l’autonomia non la vogliono. C’è la guerra, c’è l’Europa, c’è grande confusione sotto il cielo. Meglio che Roma tenga tutto, controlli tutto, e come la lupa allattava entrambi i fondatori – Romolo e Remo – così oggi la nostra capitale provvederà con equità a tutti noi. Basta con questa cazzata della sanità regionale che non è capace nemmeno di dare l’identico codice alle medicine (tutte uguali) che distribuisce.

Basta con questa cazzata che bisogna avere l’Abruzzo e anche  il Molise che nessuno sa dov’è, chi ci abita e che comunque ha un suo parlamentino locale. Basta con questa cazzata delle Regioni, dei Consigli regionali, della politica locale. Tutti costi inutili. Facciamo come la Francia: c’è la Ville Lumiere e tutti  gli altri stanno al buio. Zitti e senza rompere i santissimi.

Mi piace così. Un’Italia equa, senza figli e figliastri. Tutti uguali davanti alla cornucopia di Stato.

E quindi, se siamo tutti uguali non solo non facciamo l’autonomia differenziata, ma togliamo quella che c’è. Perché non ha nessun senso che dopo ottant’anni, il 14% della popolazione italiana goda di privilegi che la maggioranza dei loro connazionali non conosce.

Quali sono oggi le ragioni della Specialità di Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia? Nessuna. N E S S U N A ragione logica e politica.

Chi era stato “compensato” per le perdite territoriali – Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giusta – è  stato ripagato dalla Storia: non ci sono più i confini, siamo tutti in Europa. Chi ha conquistato l’autonomia perché povero e isolato ha avuto ottant’anni per mettersi a posto. Chi ha avuto l’autonomia perché mafiosi  terroristi uccidevano Carabinieri e minacciavano la secessione ha avuto ottant’anni per lasciare la Sicilia nella stessa identica schifezza di allora.

E che dire di Trento? Che cosa mai ha fatto per avere un regime diverso da Verona o Brescia, con cui confina? Non c’entra nulla con Bozen che, invece, sì mantiene le ragioni della specialità in virtù di un trattato internazionale con l’Austria per la salvaguardia delle minoranze di lingua tedesca e ladina. Quindi, degli 8,7 milioni di italiani che approfittano di un regime illogico e innaturale soltanto i 106 mila bolzanini hanno diritto ai benefici fiscali ed alle “guarentigie” attuali.

Gli altri 8,5 milioni debbono abbandonare i mutui agevolati per comprarsi casa, i contributi sulla benzina, sui biglietti aerei, su quelli dei traghetti, licenziare le migliaia di guardie forestali regionali…hanno incassato per ottant’anni, ora possono tornare in terza classe, con tutti noi.

Faccio una proposta: se non passa quella minuscola autonomia che noi Veneti abbiamo chiesto, umilmente, dopo un voto popolare (pensa quanto fessi siamo…), depositiamo una proposta di legge per abolire le Regioni a Statuto Speciale. Oppure facciamo come i Catalani. Che mi stanno sui coglioni, ma almeno i loro interessi li sanno difendere.

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