Dopo la Passione secondo Giovanni e l’integrale dei Concerti Brandeburghesi, l’Orchestra Frau Musika conclude la sua prima stagione ancora nel segno di Johann Sebastian Bach, del quale sarà restituito al pubblico quel capolavoro senza tempo che è la Messa in Si minore per soli, coro e orchestra. A Verona la rappresentazione è in programma giovedì 22 con inizio alle 20:30 in Duomo. In questa impegnativa produzione bachiana i 35 maestri d’orchestra di Frau Musika sono affiancati dal Coro del Friuli Venezia Giulia e cinque solisti: il soprano Miriam Feuersinger, i mezzosoprani Lea Müller e Rachele Raggiotti, il tenore Jakob Pilgram e il basso José Antonio López. Dirige Andrea Marcon, maestro del coro Cristiano Dall’Oste.

Frau Musika è un progetto artistico-formativo – uno dei pochi del genere in Europa – che offre l’opportunità a selezionati musicisti under 30 provenienti da vari continenti di approfondire il repertorio antico e in particolare lo esegue con strumenti originali. Il perfezionamento è garantito, con la supervisione del maestro Marcon, da un team di esperti formatori che suonano come Prime parti in rinomati ensemble barocchi come la Venice Baroque Orchestra e La Cetra Basel. L’attività di Frau Musika è resa possibile da una donazione art bonus della Fondazione Cariverona, mecenate a servizio del patrimonio culturale e del talento dei giovani artisti.

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Un concerto dell’orchestra Frau Musika. Foto di Giancarlo Ceccon
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Parte dell’orchestra e del coro. In alto, il maestro Andrea Marcon.

La Messa in Si minore è considerata il testamento spirituale e artistico di Johann Sebastian Bach. Straordinario capolavoro per la densità di scrittura e il largo impiego di strumentisti e coristi, venne eseguita integralmente per la prima volta solo un secolo dopo la morte del suo autore. Da allora hanno affrontato la Hole Messe le maggiori orchestre e i più importanti direttori: l’opera non è frutto di un lavoro originale ma è un insieme nel quale confluiscono in un unico fascicolo parti musicali che Bach aveva composto nell’arco di un trentennio.

Così la parte considerata più antica – il Crucifixus – appartiene a una Cantata risalente al 1714, il Sanctus è l’adattamento di un omonimo lavoro scritto per il Natale del 1724, il Kyrie e Gloria sono del 1733, mentre le altre parti risalirebbero alla fine degli anni Quaranta. Secondo gli studiosi sarebbero stati composti ex novo solo tre numeri del Symbolum Nicenum. Da un lato è evidente che la Messa in Si minore non ha la compattezza tipica di un’opera concepita da subito come un tutto, ma proprio l’utilizzo di musica scritta dallo stesso autore in epoche diverse e arrangiata per l’occasione rende questo capolavoro così originale e prezioso.

Considerato tra i massimi esperti e interpreti a livello internazionale del repertorio barocco, Andrea Marcon da molti anni affianca una fitta attività concertistica con l’impegno didattico e una cattedra in prassi esecutiva, organo e clavicembalo alla Schola Cantorum Basiliensis, alma mater della musica antica. Già fondatore dell’ensemble Sonatori de la Gioiosa Marca nel 1982, nel 1997 della Venice Baroque Orchestra, direttore artistico e musicale dall’orchestra barocca La Cetra Basel dal 2009, come direttore ospite Marcon è regolarmente invitato da orchestre come i Berliner Philharmoniker, la Mahler Chamber Orchestra, la Bayrische Rundfunk Sinfonie Orchester e l’Orchestra of the Age of Enlightenment. In questa stagione debutterà al Teatro alla Scala con l’opera Il trionfo del Tempo e del Disinganno di Händel.

L’ingresso alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, Duomo di Verona, è gratuito previo invito che si può ottenere sulla piattaforma www.eventbrite.it. Informazioni al telefono 0444 326598 o via email a concerti@fraumusika.eu.