Baroni parla alla vigilia della partita con l’Inter a S.Siro. “Chi rimane a Verona, deve rimanerci convinto, altrimenti giocheranno i giovani. Serve gente accesa, convinta, al 100%. E questo non deve mai mancare”.
E spiega così, indirettamente, quello che secondo lui è uno dei motivi della sconfitta in casa con la Salernitana, ultima in classifica e concorrente diretta per la salvezza, nonché del deludente girone d’andata. 

Baroni dà la spiegazione

Ci si chiedeva come mai dopo tante gare giocate assieme in 5 mesi di campionato il rendimento fosse stato così scadente, il gioco inesistente e in molte partite importanti fosse mancata quella grinta necessaria per vincere. Baroni, affermando che chi vuole andare è meglio che se ne vada, almeno ha dato una spiegazione: ci sono dei giocatori che non hanno reso come avrebbero dovuto perché demotivati, in quanto avrebbero voluto essere ceduti e giocare in qualche altro club. Non è il massimo della professionalità, visto che di professionisti e per di più ben pagati si tratta. E qui ci sarebbe da fare un bel ragionamento complessivo sul mondo del calcio. Ma tant’è.

Sean Sogliano Hellas Verona

E allora Baroni apre le porte: chi vuole andare vada! “Non serve a niente tenerci i corpi dei giocatori se il loro cervello è altrove”! Piuttosto fa giocare i giovani. Non si sa mai che salti fuori qualche campione, com’è già successo in passato.

Il primo ad andarsene è Hien. Il difensore centrale che ultimamente è andato a corrente alternata. E stato ceduto all’Atalanta. Altro pezzo pregiato in partenza è Terracciano, giovane veronese del vivaio molto apprezzato, che piace sia al Milan che alla Fiorentina. E poi c’è sempre il pezzo più pregiato, Ngonge, che fa gola a molti, in Italia e all’estero. Già queste partenze dovrebbero portare nelle casse della società parecchi milioni di euro. 

Nel frattempo c’è da augurarsi che Sogliano e Setti provvedano anche a far arrivare qualcuno che abbia voglia di giocare e motivazioni sufficienti per portare alla squadra quello che mancato finora.