Base Nato Back Yard di Grezzana: il Comune cerca di salvarla dai vandali e riportarla alla vita come il West Star di Affi

Venerdì (25 settembre 2020), alle 11, il sindaco di Grezzana Arturo Alberti ed il consigliere comunale Giovanni Avesani effettueranno un sopralluogo nell’ex base militare all’interno del monte Vicino dopo l’ennesima intrusione di alcuni malintenzionati. Sarà presente anche Claudio De Castro, coautore del libro “Viaggio nelle basi segrete della Nato – West Star e Back Yard”. L’ispezione, inoltre, servirà all’Amministrazione per valutare il miglior utilizzo del sito.

Il gruppetto di malintenzionati sarebbe riuscito, probabilmente, a scorrazzare – sempre che non si fosse perso tra tunnel e locali – nel bunker di Grezzana se non fosse stato sorpreso dai carabinieri ad armeggiare con degli arnesi per aprirsi un varco tra le griglie di uno dei due ingressi secondari, che avrebbe dovuto essere protetto anche da un muro, divelto nel corso delle incursioni compiute, in precedenza, da altri. Meno vulnerabile, invece, l’ingresso principale, poiché sbarrato da una porta blindata installata dal Comune, a cui il Demanio ha ceduto gratuitamente la proprietà della fortificazione.

L’Amministrazione comunale, in collaborazione con le forze dell’ordine, intensificherà la sorveglianza nel circondario per impedire altri accessi non autorizzati nell’ex base militare”, assicurano Alberti e Avesani. Back Yard – Giardino dietro casa – fu denominata l’ex stazione per le comunicazioni dell’Alleanza Atlantica. Un nomignolo così paradisiaco da indurre, tutt’oggi, in tentazione. Tanto più irrefrenabile quanto più il presidio – fu dismesso nel 2000 – era segreto. Eppure, una riproduzione della cittadella – disposta su un piano simile a tre ipsilon – è incorniciata da sempre nel corridoio del municipio di fronte all’ufficio del sindaco. Ciò nonostante, agli ingressi secondari, ogni muro eretto dal Comune è stato puntualmente abbattuto da ignoti. Così, dopo i praticanti dell’urban exploration – l’abusiva perlustrazione di edifici pubblici e privati abbandonati (i resoconti delle incursioni nel Back Yard risalenti al 2014 sono ancora reperibili sul web) e, diciamo così, i bunkeroli – i predatori di reperti bellici (sebbene i generatori di corrente siano troppo ingombranti per essere spostati) – è la volta dei presunti ladri di metalli. Le apparecchiature rimaste nell’ex postazione militare, sebbene non siano più usate, contengono comunque il rame: così prezioso da essere stato istituito l’Osservatorio nazionale sulle razzie di metalli.

Back Yard contribuì, in Europa, a contrastare l’avanzata del Patto di Varsavia al tempo della Guerra Fredda, durante cui le superpotenze non si scontrarono mai direttamente. Difatti, metà del mondo era influenzato dagli Stati Uniti; metà, dall’Unione Sovietica.

Il manufatto fu progettato, costruito e reso operativo tra gli anni Cinquanta e Settanta contemporaneamente a West Star – Stella d’Occidente – all’interno del monte Moscal, ad Affi (nella foto, la sua sala controllo). West Star era il più grande bunker antiatomico d’Europa. Aveva anch’esso tre accessi. Il corpo centrale si sviluppava su tre piani: due simili ad un otto, l’altro destinato agli impianti. I due presidi, ovviamente, interagivano. West Star fu dismesso nel 2007. Attualmente, è di proprietà del Comune di Affi, dopo, anche in quest’occasione, la cessione gratuita del Demanio. L’assessore Gianmarco Sacchiero, delegato proprio alla riconversione e valorizzazione dell’ex base militare ad Affi, è stato recentemente invitato dagli amministratori di Grezzana a visitare Back Yard. All’interno di West Star, il Comune di Affi intende realizzare un museo interattivo dedicato alla Guerra Fredda collegato a un circuito europeo.

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