Michele Bertucco interviene sull’appoggio di Italia Viva a Flavio Tosi: “Con il sostegno dichiarato da Renzi in persona alla ricandidatura di Flavio Tosi a Sindaco di Verona il renzismo completa la sua parabola iniziata molti anni fa con gli attacchi alla sinistra, ai sindacati e allo Statuto dei Lavoratori in nome di una innovazione che abbiamo poi capito avere come unico fine l’autoreferenzialità della sua figura provocando delusioni e guai a non finire al centrosinistra, compreso al sottoscritto.
La stessa autoreferenzialità che ora gli consente di surfare nel campo della destra annunciando e ritirando alleanze, ma a questo punto la sua ricollocazione nell’altro schieramento è più che evidente.
Quella di Tosi non è infatti una candidatura civica, Tosi è semplicemente un politico di professione che si è fatto terra bruciata attorno ma che continua a rivendicare fieramente la sua appartenenza alla destra e al centrodestra. A Genova il presunto civico appoggiato da Renzi è sostenuto anche da Fratelli d’Italia.
Vorremmo sentire dagli ex innovatori di sinistra nostrani qualche parola critica sullo stile con cui Tosi ha governato la città per 10 anni: le vicende giudiziarie che hanno coinvolto la gestione dell’urbanistica, l’inefficienza nella gestione delle aziende partecipate, l’opacità nella comunicazione delle spese elettorali. Non passava giorno che non ci fosse uno scandalo o l’annuncio di un’opera farlocca. Se i renziani veronesi hanno nostalgia di quel periodo si accomodino pure”.