Il sindaco Federico Sboarina con l’assessore al Bilancio Francesca Toffali hanno presentato il bilancio previsionale 2022, fatto per le famiglie e il sociale, con tutti i servizi erogati dal Comune senza aumenti delle tariffe a carico dei cittadini e con l’aumento delle risorse per le categorie fragili. Un risultato importante e non scontato che, a fronte di una complessiva situazione di difficoltà economica, evidenzia la volontà e lo sforzo dell’Amministrazione di intervenire a sostegno del nucleo portante della comunità veronese. Nel 2021 buona parte degli investimenti sono andati a sostegno della ripresa per le attività economiche, il 2022 avrà la necessità di non pesare sui bilanci familiari. Mancano però i ristori dello Stato collegati alla situazione pandemica, poche le entrate a cominciare dalla tassa di soggiorno e aumentano i costi, come ad esempio i quasi 6 milioni dovuti al rincaro energetico e gli oltre 2 milioni destinati al personale per il rinnovo del contratto. Per mantenere equilibrato l’importo a carico del cittadino, i costi dei servizi utilizzati dalle famiglie, come refezione, trasporto scolastico, centri estivi, nettezza urbana, illuminazione pubblica e Tari sono coperti dal Comune. Un’altra operazione finanziaria importante, con un aumento della spesa in favore delle fasce più deboli riguarda l’assistenza a domicilio per ammalati cronici, le rette di mantenimento degli anziani in casa di riposo, i minori e gli affidi, i pasti a domicilio e gli interventi in favore di cittadini in emergenza sociale. Dal 2018 è stata introdotta una fondamentale inversione di tendenza nella gestione delle risorse che, a fronte di un costante calo dei trasferimenti statali, ha garantito fino ad oggi al Comune i fondi necessari per il mantenimento dei servizi in quattro grandi aree fondamentali: Famiglia; Cultura e Turismo; Ordine e Sicurezza; Interventi stradali, asfaltature e giardini. Le risorse che il Comune ha potuto destinare ogni anno ai quattro temi caratterizzanti sono stati reperiti anche da una più oculata gestione e razionalizzazione delle spese, come ad esempio l’estinzione di mutui accessi da passate Amministrazioni, i cui interessi passivi gravavano ogni anno pesantemente sulle casse comunali. Infatti, la spesa corrente è costantemente aumentata nonostante la pandemia: 2018, 320 milioni; 2019, 327,5 milioni; 2020, 340,3 milioni; 2021, 316 milioni. Quella prevista nel 2022 è di 319,5, tornando al livello pre Covid. Da quando è iniziata la crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria, è sempre stato annunciato che il bilancio 2022 sarebbe stato quello più difficile su cui sarebbero ricaduti gli effetti delle minori entrate.

“Abbiamo fatto un bilancio a misura di famiglie e categorie fragili – ha sottolineato Sboarina –. Anche per il Comune la coperta è corta e abbiamo deciso di non gravare sui bilanci familiari continuando a fornire i servizi allo stesso prezzo. Nel 2021 abbiamo investito risorse per la ripresa economica, quest’anno il bilancio è a misura di famiglie e sociale. Tutto questo nonostante il 2022 sia il più difficile dal punto di vista da inizio pandemia. Lo dico dal 2020 che tutti gli effetti delle mancate entrate per il Comune si sarebbero riversate quest’anno, in cui non sono previsti nemmeno i ristori dello Stato. Sono per questo orgoglioso di mantenere invariati i servizi essenziali e, in alcuni casi, di aumentare la spesa sociale per le persone in difficoltà. Inoltre, il bilancio 2022 è gravato di spese impreviste di forte impatto. Quasi 6 milioni di euro, per i rincari energetici e 2 milioni 400 mila per il rinnovo del contratto del personale. Orgoglioso anche di non aver mai chiesto un euro in più ai veronesi”.

“Le minoranze non sanno leggere i bilanci. Lo dico da cinque anni – precisa Toffali –, e ancora una volta hanno fatto i gufi pescando voci a caso dal documento. Quella più eclatante è che abbiamo aumentato le tasse locali, che non abbiamo mai toccato. Ma tanto i cittadini se ne accorgono, ad esempio i genitori che pagano sempre le stesse rette per la refezione scolastica. Dal 2018, nonostante il costante calo degli investimenti statati, abbiamo introdotto un’importante inversione di tendenza, garantendo una gestione più attenta dei servizi e soprattutto la riduzione delle spese inutili e gravose per il Comune. Un percorso che ha consentito di recuperare fondi importanti per sostenere le quattro macro aree di maggior interesse per l’Amministrazione: famiglia e sociale, cultura e turismo, ordine e sicurezza, strade e giardini. E’ chiaro che chi critica il bilancio non è in grado di darne una precisa lettura, altrimenti non direbbe sciocchezze. Mi riferisco al presunto aumento delle esternalizzazioni dei servizi, che non riguardano consulenze ma, ad esempio, la gestione dell’illuminazione pubblica e della refezione scolastica. Ancora, sui soldi persi per l’Arsenale rassicuro che arriveranno. Infine, per quanto riguarda la bocciatura del bilancio nelle Circoscrizioni, rispondo che la vera novità sarebbe stato il contrario, visto che il documento finanziario non è mai stato approvato e che nei parlamentini non abbiamo la maggioranza”.