Bonfante: Compagni, niente risse per scegliere l’onorevole

Bonfante, mancano tre mesi alle politiche. Che faranno i Ds a Verona?
In che senso, scusi?
Voglio dire, avete scelto i candidati? Com’è la situazione all’interno del partito? Risolte le questioni che si trascinano dal congresso?
Ci sono scadenze troppo ravvicinate che ci impediscono di affrontare serenamente certi problemi. Per quanto riguarda le candidature, diciamo che c’è un ragionamento politico che dovrebbe stare alla base di questa scelta. [//]Sarebbe a dire?
E’ abbastanza semplice: io credo che spetti alla componente del partito che lo scorso anno ha ottenuto la maggioranza al congresso la scelta del candidato diessino. Punto e basta.
Cioè a quella parte dei fassiniani che fa capo a lei?
Appunto, a quella parte che è maggioritaria.
E’ questa la proposta che farete?
Sì. E naturalmente noi ci aspettiamo che la nostra proposta venga accettata dal resto del partito. Anche perchè non è accettabile che i rappresentanti dei Ds a Verona appartengano tutti alla minoranza interna. Non mi pare granchè logico, come ragionamento.
Altrimenti?
Vede, noi potremmo anche accettare una soluzione di compromesso, ma un attimo dopo saremmo al punto di partenza. Quindi non avrebbe senso. Ripeto, mi auguro ci sia ragionevolezza da parte di tutti. Non vogliamo occupare sedie, ma abbiamo una strategia politica da portare avanti. Ecco perchè rivendichiamo quel posto da parlamentare, che spetta di diritto a chi ha la maggioranza nel partito. Come dovrebbe essere ovvio.
In altre parole il congresso non è mai finito….
Noi, intendo la nostra corrente, avevamo chiesto un preciso cambio di marcia, indicando anche la strategia da adottare. Una strategia che andava verso il rinnovamento, verso il partito democratico, verso la componente riformista del partito. E che si è rivelata, guarda caso, vincente. Noi a Verona abbiamo eletto un consigliere regionale proprio perchè non abbiamo voluto cedere su questo, dopo il congresso. Se lo avessimo fatto, e magari ci fossimo presentati alle regionali con un solo candidato, probabilmente saremmo rimasti senza consigliere, come è successo da altre parti. Con tutte le conseguenze del caso, anche a livello di alleanze.
Nel senso che se la Margherita avesse portato a Venezia Franchetto e Lonardi, e i Ds nessuno sarebbero cambiati i rapporti di forza?
Bè, perlomeno i Ds avrebbero potuto cedere alla tentazione di isolarsi, e questo sarebbe stato certamente controproducente. Per l’intera alleanza, appunto. Invece ha vinto la linea del rinnovamento, che adesso però ha bisogno di un’ulteriore accelerazione, di un altro passo in avanti.
Ho capito. Quindi, avanti sulla stessa strada anche per le politiche?
Ripeto, noi abbiamo diritto ad avere una rappresentanza proporzionata al nostro peso all’interno del partito. Sull’onda di quel rinnovamento che ci è stato chiesto e che ha già dimostrato di poter dare ottimi risultati. Con questo non vogliamo far fuori nessuno, nè tantomeno occupare sedie. Vogliamo solo seguire un ragionamento politico, e fare in modo che tutte le componenti del partito siano soddisfatte. Di tutto il resto, possiamo discuterne.
E il segretario Viviani che ne pensa?
Viviani è un segretario che cerca naturalmente di mediare tra le parti. E’ stato scelto anche per questo, per questo suo ruolo di garanzia.
E per quanto tempo ancora ricoprirà questo ruolo?
Eh no, su questo non mi faccia rispondere.
E cosa mi dice del polverone Unipol? Gli ultimi sondaggi danno l’Unione in calo.
E’ primo il risultato dell’aggressione mediatica che tivù e radio stanno portando avanti. E che porteranno avanti per l’intera campagna elettorale, temo.
Va bene, però nello specifico? Nessun errore da parte dei vertici diessini? Non ha nulla da rimproverare a nessuno?
Come ha detto D’Alema, l’unico errore può essere stato quello di aver fatto il tifo. Un errore politico, tutto qua. Il resto, quello che lei chiama polverone, io lo chiamerei piuttosto spionaggio.
Trent’anni fa Nixon è andato a casa, per aver spiato gli avversari politici. Da noi accade invece il contrario. Accade che chi si permette di spiare gli avversari poi si diverte anche. Senza contare tutto il resto, naturalmente….
Quale resto?
Come quale resto…. Al momento mi risulta che Fiorani abbia fatto il nome di ministri e sottosegretari del governo Berlusconi, non certo di esponenti del mio partito. Sarebbe il caso si cominciasse a parlare anche di questo, non le pare?

L’Adige, 14 Gennaio 2006, pagg. 1 e 2

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