(di Stefano Cucco) Il primo cittadino di Sorgà Christian Nuvolari conferma la presenza di rifiuti pericolosi e tossici sul cavalcaferrovia di Bonferraro (nella foto di VeronaSera). Di fatto, è il ritrovamento di inquinanti che sta bloccando il lavoro sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice. “La situazione”, riferisce Nuvolari, “è complessa e va monitorata attentamente perché si tratta di tutelare la salute pubblica dei cittadini. E quando si parla di salute non si scherza. Sono stati trovati, infatti, rifiuti speciali pericolosi durante lo scavo per liberare le spalle del ponte del cavalcaferrovia”.

Ora la Provincia ha stanziato i fondi per smaltire gli inerti. E pensare, che la struttura costata all’epoca ben 3,6 milioni di euro è inutilizzata dal 2017 per problemi strutturali mai risolti. Uno scandalo a dir poco. Con questo annuncio del sindaco i sospetti purtroppo sono diventati una triste realtà. Ma come si è arrivati alla conferma della presenza di materiale pericoloso e tossico?

E’ stata la Provincia ad accertarlo a seguito di carotaggi effettuati sul manto stradale dell’infrastruttura realizzata nel 2012 nella frazione di Bonferraro e chiusa al traffico dal 2017 a causa di problemi strutturali. Un’opera molto attesa dai cittadini e che doveva dare benefici viabilistici a tutto il territorio. E pensare che i lavori di adeguamento e messa in sicurezza dell’impalcato sulla linea ferroviaria Mantova-Monselice sono stati avviati lo scorso ottobre dalla Provincia con un investimento di 900 mila euro e si sarebbero dovuti concludere nei primi mesi del 2022. Ora il ritrovamento di sostanze inquinanti implica un’urgente operazione di smaltimento di cui si farà carico sempre la Provincia.

Sindaco perché la situazione risulta complessa? “Perché”, risponde, gli attori coinvolti nella vicenda sono diversi in quanto il manufatto è di proprietà del Comune di Sorgà, i lavori di messa in sicurezza sono eseguiti dalla Provincia e i rifiuti speciali si trovano nel Comune di Nogara. Pertanto, obiettivo della nostra Amministrazione è di trovare insieme agli altri enti coinvolti una soluzione che sia rispettosa dell’ambiente”. Comunque, dalle analisi effettuate dalla Provincia si è scoperto che tre carotaggi su quattro hanno evidenziato materiale composto da rifiuti speciali pericolosi superando i limiti in particolare di rame. “Fortunatamente”, conclude il primo cittadino, “non si riscontra alcuna contaminazione ambientale. Infatti, il materiale inquinante è rimasto circoscritto e fermo nel luogo in cui è stato posto. Pertanto, non si è diffuso sul sottosuolo attraverso l’acqua piovana”.