Cattolica Assicurazioni, i Piccoli azionisti “aprono” a Generali e la Borsa ringrazia

Rientra un sentiment positivo oggi in Borsa su Cattolica Assicurazioni – al momento più 0,89% a fronte di un più 0,46 di tutta Piazza Affari – dopo l’audizione di Ivass di ieri al Senato e dopo la presa di posizione dei Piccoli Azionisti di Casa Cattolica che hanno “aperto” al prossimo consiglio d’amministrazione che uscirà dall’assemblea del prossimo 1 aprile. In un comunicato, infatti, Casa Cattolica ha chiesto al prossimo management di impegnarsi su tre punti specifici: attenzione alle persone: dipendenti (mantenimento dei posti di lavoro) ed agenti (centralità della figura sul territorio), in un’ottica di valorizzazione ed evoluzione continua delle professionalità; mantenimento della presenza territoriale, finalizzata ad un reale ascolto della base sociale diffusa, ad una efficace salvaguardia dell’investimento fatto dai soci veronesi nel suo capitale e alla ricaduta di valore sui territori storici di radicamento e riferimento;  mantenimento della coerenza verso i valori fondativi di Cattolica e di una costante attenzione ai bisogni di determinati ambiti economici, come quello della piccola e media impresa, dell’agricoltura e del terzo settore.

Se la prossima leadership aderirà a questi propositi, i Piccoli azionisti si dichiarano sin d’ora disponibili a collaborare col nuovo management e col nuovo azionariato in un’ottica non conflittuale.

Certo, proprio dall’audizione Ivass è emerso un quadro non limpido della precedente gestione: «Ad oggi – spiegano – non è ancora chiaro a migliaia di soci i motivi per cui l’aumento di capitale di 500 milioni imposto alla compagnia dall’Organo di Vigilanza (e da sottoscrivere originariamente entro il 30/09/2020), che ha determinato la frettolosa e contestata dismissione del 24,5% della società a Generali, sia stato sottoscritto ad oggi solamente per 300 milioni. Anche per questo continua l’azione legale di decine di soci presso il Tribunale di Venezia al fine di evidenziare le irregolarità che hanno influenzato la contestata assemblea di aumento di capitale dello scorso 27 giugno e tutelare conseguentemente il futuro della compagnia».

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