Ci voleva il Covid per far avere alla sanità il giusto peso nel Bilancio

Mattarella ha firmato il ddl di Bilancio “bollinato” dalla Ragioneria generale dello Stato. Da lunedì in Senato per l’approvazione. 

Quella che una volta era “la Finanziaria” è arrivata in Senato. Dopo che per decenni la sanità è stata la cenerentola delle leggi di bilancio finalmente – ma c’è voluta la pandemia- quest’anno ha ottenuto la dovuta attenzione e ottiene stanziamenti per 2 miliardi in più per il Fondo Sanitario Nazionale  per ciascuno degli anni 2022-2024. Inoltre  1.850 mld è stanziato per farmaci e vaccini Covid e poi stabilizzazione del personale sanitario precario assunto durante l’emergenza Covid per la quale si stima una spesa di 690 milioni nel 2022 e di 625 milioni dal 2023.
C’è poi un finanziamento aggiuntivo per la specializzazione dei medici per arrivare a circa 12mila posti annui stabili con una spesa nel triennio di 860 milioni. Ciò permetterà di aumentare i posti disponibili per le scuole di specializzazione dei laureati in medicina.
Istituita anche una specifica indennità per medici e personale dei Pronto soccorso con uno stanziamento di 90 milioni (27 riservati ai medici e 63 agli altri operatori).
E’ poi stato aumentato il tetto della spesa farmaceutica di ospedali e Asl . Passa dal 7,65% all’8% nel 2022, all’8,15% nel 2023 e all’8,30% nel 2024. 
Quindi il tetto della spesa farmaceutica sale dal 14,85% al 15,20% nel 2022, al 15,35% nel 2023 e al 15,50%  nel 2024. 
Stanziati per l’edilizia sanitaria altri 2 miliardi per il piano di ammodernamento della rete che passa da 32 a 34 miliardi.
Il coinvolgimento delle strutture private per smaltire le liste d’attesa causate dal Covid viene esteso a livello nazionale con un finanziamento aggiuntivo di 150 milioni oltre ai 500 già stanziati.

Anche se non è un intervento propriamente sanitario ma sociale c’è da registrare l’abbassamento al 10% dell’Iva sugli assorbenti (oggi al 22%) e un fondo per la promozione dell’insegnamento dell’educazione motoria con personale specializzato nelle scuole primarie.
Nuove norme per le lavoratrici madri e per i congedi di paternità e molte misure per la disabilità in diversi campi e settori.

Di particlare rilevanza sociale infine la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza costituiti “dagli interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura, con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità”

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