Coca Cola, il tappo e la bottiglia diventano “inseparabili”. Così lo stabilimento di Nogara sarà ancora più sostenibile

Coca-Cola rende inseparabili il tappo e la bottiglia di tutti i suoi prodotti per favorire la raccolta e il riciclo, e la nuova linea di produzione prende il via proprio dallo stabilimento di Nogara. A meno di un anno dall’introduzione sulle bottiglie di FuzeTea, Coca-Cola estende l’adozione dei tappi collegati alla bottiglia “Tethered caps” a tutti i marchi del portafoglio, con l’obiettivo di ridurre la dispersione e l’impatto della plastica sull’ambiente, allo stesso tempo semplificando la raccolta e il riciclo.

Un’innovazione importante, che anticipa le disposizioni contenute in una direttiva della UE sulle chiusure degli imballaggi in plastica per bevande, che entrerà in vigore nel 2024. Lo stabilimento di Nogara, il più grande sito di Coca-Cola in Italia e il primo in Europa per capacità produttiva, sarà quindi protagonista di questa innovazione: dopo aver adottato per la totalità della produzione in Italia i Tethered Caps sulle varianti di FuzeTea in PET – che ha portato a una riduzione del 10% del quantitativo di plastica utilizzata per ogni tappo – per l’impianto veronese si conferma il ruolo centrale nelle strategie dell’azienda per rendere le confezioni sempre più sostenibili.

Le nuove bottiglie con il tappo “inseparabile”
Lo stabilimento della Coca Cola a Nogara

Tethered Cap si inserisce all’interno della visione di crescita sostenibile dello stabilimento di Nogara che, dalla sua apertura a oggi, si è concretizzata in oltre 250 milioni di euro di investimenti destinati all’ammodernamento e alla sostenibilità. Ne sono un esempio il lancio delle bottiglie in 100% PET riciclato (rPET) di cui il sito gestisce il 50% della produzione in Italia e il lancio di KeelClip, di cui Nogara è responsabile di circa l’80% della produzione. Si tratta in questo caso di un innovativo sistema in carta riciclabile al 100% che permette di eliminare completamente l’involucro in plastica dalle confezioni multiple di lattine.

Altre tappe di questo percorso compiute a livello nazionale sono state un continuo lavoro nella riduzione della materia prima negli imballaggi in vetro, alluminio e plastica, la rinuncia al colore arancione delle bottiglie di Fanta e al verde per quelle di Sprite, che ne ha reso più semplice il riciclo grazie a nuove bottiglie trasparenti, e infine la riapertura della fabbrica di Gaglianico (in provincia di Biella) di CCH CircularPET, un impianto all’avanguardia per la lavorazione del PET riciclato.

“In questi anni abbiamo concentrato i nostri sforzi, in termini di risorse investite e adozione di nuove tecnologie, nel ridurre la dispersione e l’impatto della plastica nell’ambiente”, sottolinea Giangiacomo Pierini, corporate affairs e sustainability director di Coca-Cola HBC Italia. “Lo abbiamo fatto puntando sul riciclo, come parte di un percorso di transizione verso un’economia sempre più circolare, chiave per un futuro in cui business e sostenibilità vadano sempre più di pari passo. Possiamo fare di più, ma rimane fondamentale il supporto e l’attenzione delle istituzioni nazionali ed europee nei confronti delle esigenze e delle strategie dell’industria”.

“I nuovi tappi”, precisa una nota dell’azienda, “hanno un design innovativo frutto di un intenso lavoro di ricerca e sviluppo per garantire un’esperienza ottimale al consumatore, mantenendo il sistema di apertura di sempre”. L’innovazione riguarda il fatto che “il tappo è solamente collegato a un anello di sicurezza tramite una linguetta che garantisce che non possa essere separato dalla bottiglia, in modo da rendere più facile conferire l’intera confezione con il tappo attaccato”. Il passaggio ai Tethered Cap sarà affiancato da un messaggio presente sul tappo o sull’etichetta di ogni bottiglia, oltre che da una campagna di comunicazione che ne illustra ai consumatori le funzionalità e i vantaggi”.

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