Questi i dati sul contagio appena resi noti dalla Regione: nella nostra provincia i contagi per 100mila abitanti hanno raggiunto questi valori: Verona città e Est, 197,85 contagiati ; pianura, 207; Ovest veronese, 247 ad un passo dalla soglia dei 250 su 100mila abitanti che fa scattare la zona rossa. E’ innegabile che il contagio sta crescendo, dice Luca Zaia commentando i dati della pandemia delle ultime 24 ore: i positivi sono saliti a 1.932 persone a fronte di 46.146 tamponi effettuati; il tasso di contagio supera il 4% arrivando al 4.19% (6,9% il dato nazionale). L’Rt è di 1,16 a livello nazionale mentre il Veneto è sull’1,28. Dall’arancione passeremo al rosso: attendiamo le decisioni del Governo. Il totale positivi da inizio pandemia è di 350.45 persone delle quali 32.550 attualmente in cura o isolamento. Da sette settimane la situazione è costantemente in peggioramento: le terapie intensive in Italia hanno superato il 30% di occupazione (2.859 pazienti complessivi) contro il 17% del Veneto. In una settimana il quadro è completamente cambiato a causa della variante inglese, oggi maggioritaria nei casi.
I ricoverati in Veneto sono 1.538, più 28 su ieri: 1.369 sono in area non critica (più 29) e 169 in terapia intensiva (meno uno), ma in terapia intensiva ci sono altri 297 persone. Altri 29 decessi per un totale di 10.074 caduti da inizio pandemia. L’incidenza media complessiva nel Veneto è di 194 su 100mila abitanti (a 250 su 100mila scattano i divieti più severi).
Luca Zaia: «Al governo ho detto che la situazione è problematica, ma che non c’è più il clima di qualche mese fa, i cittadini sono stremati da un anno di pandemia, il Veneto ha perso 60mila posti di lavoro, non dimentichiamolo. Il governo ci dia anche una prospettiva, una programmazione, che si veda un cambiamento. Che si vedano i ristori e aiuti concreti alle famiglie per rispondere alla possibile chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Chiedo un solo speaker nazionale che dia l’informazione ufficiale ed istituzionale del governo per dare un quadro di certezza: nessuno sa più qual è la voce titolata a parlare. Non va ripetuto il caos generato dalla vicenda Astra Zeneca».
