Il ministro per l’Economia Daniele Franco ha preparato la riforma di quota 100 per le pensioni. Se il Consiglio dei Ministri la approverà dall’anno prossimo quota 100 diventerà quota 102 e nel 2024 quota 104. Il che significa che per andare in pensione dal 2022 ci vorranno 64 anni e 38 anni di contributi. E così via. Insomma il ministro di fiducia di Draghi, l’uomo che potrebbe prenderne il posto qualora il premier si trasferisse al Quirinale nel febbraio prossimo, è riuscito a spostare in là l’asticella del pensionamento. Lo ha fatto per gradi, rosicchiando ai lavoratori due anni qua e due anni là. Ma lo ha fatto. E tutto lascia credere che il Consiglio dei Ministri approverà, perché quello che fa Franco è quello che Draghi vuole. E, come dice il Poeta, “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole, e più non dimandare”.

Salvini aveva posto come irrinunciabile quota 100, facendone una bandiera della Lega. Che cosa farà? Che atteggiamento indicherà alla delegazione leghista a Palazzo Chigi, visto anche il rifinanziamento con un miliardo del reddito di cittadinanza?