Un minuto di silenzio. Sessanta secondi che, da nord a sud, uniscono il Paese nel ricordo. L’Italia celebra oggi la Giornata nazionale delle vittime del Covid. E Verona dedica un parco a tutti i cittadini che, in questi due anni, hanno perso la vita per il virus che ha stravolto il mondo.

Il 18 marzo 2020 l’Italia intera era in lockdown e tutti i media trasmettevano le immagini della colonna di mezzi militari che, a Bergamo, trasportava le salme. Un conteggio pesante. Solamente nei mesi di novembre e dicembre di quel primo anno di pandemia, Verona registrava un +120% dei decessi. Cittadini che non ci sono più e che, in tanti casi, se ne sono andati senza i familiari al loro fianco.

Una ferita difficile da chiudere, ma che la città cerca di lenire con la vita, quella di una nuova area verde, al Saval, in uno dei quartieri più popolosi, assieme ai bimbi della scuola dell’infanzia Santa Maria Regina.

Questa mattina il sindaco ha intitolato il parco che si trova tra via Emo, via Delle Aste e via Da Mosto alle ‘Vittime del Covid-19. In memoria dei medici, del personale sanitario e di tutte le vittime’. La città si è fermata per un minuto di silenzio. E i bimbi hanno poi cantato per far ripartire lo scorrere del tempo.

Tante le autorità: il Prefetto il Vescovo, alcuni assessori e consiglieri comunali, il direttore generale dell’Azienda Ospedaliera i, il rappresentante dell’università di Verona.

“Non possiamo e non vogliamo dimenticare – ha detto il sindaco Sboarina -. In questa nuova area verde, al centro di un quartiere in cui fiorisce la vita, ricordiamo tutti coloro che hanno perso la propria per il Covid. Tantissimi veronesi, tra i quali medici e operatori sanitari che non ci sono più, portati via dalla pandemia. Oggi è un giorno importante, se è vero che il 31 marzo terminerà lo stato di emergenza, dopo più di due anni, il Coronavirus lascerà un segno indelebile in ognuno di noi. Nessuno allora aveva un manuale, il libro delle istruzioni per gestire una situazione mai affrontata prima. L’emergenza sanitaria, poi quella sociale ed economica, hanno colpito ognuno di noi. Ma Verona ha saputo rispondere, insieme abbiamo superato i momenti più complicati, anche se questo non è servito a salvare tutte le vite. Oggi che nuovi problemi e drammi, tra cui la guerra, rischiano di prendere il sopravvento, noi vogliamo ricordare tutti i veronesi ‘caduti’ per la pandemia. Sono passati solo pochi mesi, ma desideriamo che la memoria di questi due anni, e delle tante battaglie affrontate assieme, resti in eterno. E’ giusto ripartire ma è anche giusto ricordare, come mi hanno chiesto alcuni parenti e ai quali avevo promesso che avremmo lo avremmo fatto”.