(di Gianni Schicchi) Protagonisti indiscussi per l’imperdibile concerto: i violoncellisti Giovanni Sollima e Mario Brunello, oggi ai vertici mondiali per lo strumento, intenti a misurarsi in una “Suite italienne”, da Verdi alla musica d’oggi, con un’inevitabile tuffo nel barocco. In programma brani da La Traviata nell’elaborazione di Melchiori, la Suite italienne di Stravinski, Ciaccone di Bertali e Bach, Sonata per due violoncelli di Costanzi, Sonata The Hunting di Sollima e Bohemian Rapsody di Queen.

Giovanni Sollima è un violoncellista di fama internazionale e il compositore italiano più eseguito nel mondo. Nel cinema, teatro, televisione e danza ha scritto e interpretato musica per Peter Greenaway, John Turturro, Bob Wilson, Carlos Saura, Marco Tullio Giordana, Alessandro Baricco, Peter Stein, Lasse Gjertsen, Anatolij Vasiliev, Karole Armitage, e Carolyn Carlson.
Si è esibito in alcune delle più importanti sale in tutto il mondo, tra cui la Alice Tully Hall, la Knitting Factory, la Carnegie Hall di New York, la Wigmore Hall, la Queen Elizabeth Hall di Londra, la Salle Gaveau di Parigi, la Scala di Milano, il Ravenna Festival, l’Opera House di Sidney, la Suntory Hall di Tokyo. Dal 2010 insegna all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, dove è stato insignito del titolo di Accademico.
Nel 2012 ha fondato, insieme a Enrico Melozzi, i 100 Cellos.
Nel 2015 ha creato a Milano il “logo sonoro” di Expo e inaugurato il nuovo spazio museale della Pietà Rondanini di Michelangelo.
Nel campo della composizione esplora generi diversi avvalendosi di strumenti antichi, orientali, elettrici e di sua invenzione, suonando nel Deserto del Sahara, sott’acqua e con un violoncello di ghiaccio.
La sua discografia si è aperta nel 1998 con un CD commissionato da Philip Glass, al quale sono seguiti undici album per Sony, Egea e Decca.
Ha riportato alla luce un violoncellista/compositore del ‘700, Giovanni Battista Costanzi, di cui ha inciso nel corso degli ultimi due anni le Sonate e Sinfonie per violoncello e basso continuo. Nell’ottobre 2018, alla Cello Biennale di Amsterdam, ha ricevuto il prestigiosissimo riconoscimento Anner Bijlsma Award.Giovanni Sollima suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679). 

Mario Brunello (di Castelfranco Veneto) é un musicista affascinante dotato di libertà espressiva rara al giorno d’oggi. A suo agio come solista, così come nella musica da camera e nei progetti artistici più innovativi, è stato elogiato da Gramophone per il suo “spirito eccezionale” e descritto come “intenso e appassionato” da The Strad. Debutta sulla scena internazionale nel 1986, divenendo il primo e unico italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca. Da allora ha suonato con i più importanti direttori e con molte prestigiose orchestre tra cui: London Symphony, Philadelphia Orchestra, NHK Symphony Tokyo, Filarmonica della Scala e l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. 

Nell’ambito cameristico, Brunello ha coltivato stimolanti collaborazioni con autorevoli personalità tra cui Gidon Kremer, Yuri Bashmet, Martha Argerich, Andrea Lucchesini, Giuliano Carmignola, Frank Peter Zimmermann, Isabelle Faust, Maurizio Pollini e il Quartetto Borodin. Ideatore e direttore artistico dei festival Arte Sella I Suoni delle Dolomiti, ha portato la grande musica tra le cime delle Dolomiti.
La sua regolare collaborazione con la Kremerata Baltica lo porterà in autunno al Kronberg Festival assieme a Gidon Kremer e in tournée in Sud America nel doppio ruolo di direttore e solista. Continuerà in questo ruolo anche la sua residenza artistica ospite della Philharmonie Zuidnederland nei Paesi Bassi. Brunello suona un prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento al quale affianca negli ultimi anni il violoncello piccolo a quattro corde per il quale ha sviluppato un profondo interesse. Nelle sue rivelatorie performance dei brani del repertorio barocco per violino, Brunello è riuscito a sfruttare a pieno le potenzialità di questo strumento, concentrandosi in particolare sui capolavori di Bach, Vivaldi e Tartini.