Evitare gli alimenti ultra-processati e mangiare genuino per prevenire il cancro al colon-retto

Il cancro del colon-retto colpisce ogni anno 55 mila italiani ed è il tumore più diffuso dopo quelli della mammella, del polmone e della prostata. La ricerca del sangue occulto nel feci ed il ricorso alla colonscopia ne riducono la mortalità, ma rimane sempre uno dei più pericolosi nemici della nostra salute. Oltre alla prevenzione è fondamentale l’alimentazione. L’assunzione di cibi contenenti fibre che danno corpo alle feci è una delle raccomandazioni che nutrizionisti e gastro-enterologhi per prevenirlo.

Una recente ricerca condotta dalla Tufts Univerity negli Stati Uniti rileva come un’alimentazione a base di cibi ultra-processati sia presente in molti casi di cancro del colon-retto. Ma che cosa sono i cibi ultra-processati?

Sono tutti quegli alimenti lavorati, solitamente pronti al consumo e a lunga conservazione che prevedono l’aggiunta di 5 o più ingredienti, fra i quali additivi vari, conservanti, coloranti alimentari, stabilizzanti o imitatori o mascheratosi del sapore. I più comuni: le bevande gassate e zuccherate, gli snack e le merendine confezionate, le creme spalmabili, le fette biscottate e i creali per colazione, le salse istantanee, le pizze confezionate, i bastoncini di pesce, i würstel, gli hamburger, le zuppe confezionate, e gli hamburger vegani. 

Dagli studi dell’Università americana risulta che sono soprattutto gli ultra-processati a base di carne, pollame, pesce e bevande zuccherate che incidono sulla frequenza del tumore.

Sono soprattutto i maschi che mangiano alimenti ultra-processati ad essere colpiti da questo tumore. Precisamente hanno 29 probabilità su cento in più di ammalarsi rispetto a quelli che non ne mangiano o ne mangiano molto pochi.

Oltretutto quel tipo di alimenti conduce più degli altri all’obesità, fattore di rischio per i cancro del colon-retto.

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