Il mancato via libera del Cipess sul progetto di filovia per Verona è colpa dell’amministrazione Tommasi. Federico Sboarina non ha dubbi: «Un altro importante treno perso e altri mesi di stallo per Verona – sottolinea in una nota -. Stavolta a incepparsi è la filovia con il risultato più eclatante che i cantieri abbandonati di via Città di Nimes resteranno fermi per altro tempo. O quel che è peggio l’opera andrà avanti con il progetto vecchio e cioè con la galleria a San Paolo, passaggio in via Rosa Morando, 6.000 metri di fili in più. Tutte soluzioni che i veronesi non vogliono e che noi avevamo corretto. Infatti, l’Amministrazione Tommasi aveva tutto pronto, solo una cosa doveva fare, ma che evidentemente non è stata fatta. E anche stavolta la ciambella è venuta senza buco per colpa del dilettantismo amministrativo e dell’incompetenza politica. La perizia di Variante con tutti i miglioramenti del tracciato e tecnici è stata fatta a novembre 2021 e poco dopo approvata dai tecnici del ministero per ottenere i 13 milioni aggiuntivi. Quindi la parte più complessa era già nel cassetto del sindaco Tommasi che, invece, doveva fare solo i necessari passaggi per la condivisione politica, visto che il Cipess è un organismo governativo. Ma non era lui quello del dialogo e della condivisione? Invece stavolta non l’ha fatto, gli è mancato il confronto con i decisori politici a Roma e adesso per Verona parte una fase difficile. Insomma, dopo il blocco del Central park e il caos Agsm Aim, un altro vicolo cieco da cui Tommasi deve cercare di uscire in fretta. E se al sindaco manca la dimestichezza politica, non altrettanto ci si aspettava dall’assessore Ferrari, l’enfant prodige della sinistra veronese. In questi sei mesi la sua stella si è affievolita perché fra esperimenti mal riusciti e marce indietro, non ne ha azzeccata una».