Gamma Knife. 30 anni di radiochirurgia cerebrale. Le nuove frontiere

Meeting internazionale a Verona per i 30 anni della radiochirurgia cerebrale dedicato al fondatore prof. Massimo Gerosa sulle nuove frontiere dei trattamenti di cura per tante malattie del cervello, senza ricovero e senza effetti collaterali. Sono alcuni dei motivi che rendono “speciale” il 26° meeting internazionale scientifico della European Gamma Knife Society, che per la prima volta si è svolto a Verona all’hotel Due Torri e che è stato dedicato da tutti i relatori al prof Gerosa.

Gamma Knife. 30 anni di radiochirurgia cerebrale

Gli esperti europei arrivati in città si sono confrontati sulle nuove frontiere raggiunte nel mondo con i trattamenti Gamma Knife, la modalità non invasiva per curare lesioni di medie-grandi dimensioni del cervello, vicine a strutture critiche del cervello come i nervi ottici.  Fra i nuovi orizzonti della moderna radiochirurgia ci sono anche i pazienti pediatrici o i trattamenti su misura per gli anziani e malati fragili. 

I trattamenti di Neuroradiochirurgia Stereotassica con Gamma Knife, effettuati dall’Unità diretta dal dottor Antonio Nicolato, sono rivolti a: lesioni cerebrali in gran parte oncologiche (come menigiomi e cavernomi), malattie vascolari, malattie funzionali (come nevralgia trigeminale, tremore essenziale, ecc.) e dolore cronico. La parte malata viene raggiunta dalla radioterapia soprattutto in sedi profonde e critiche, con elevate percentuali di successo e con rischio minimo di effetti collaterali permanenti. Il numero di pazienti che può essere curato con questa metodica è sempre più in aumento nel mondo.

Gamma Knife. 30 anni di radiochirurgia cerebrale

In Aoui, questa modalità terapeutica non invasiva è svolta da un team multidisciplinare, composto, oltre che da neurochirurghi (Antonio Nicolato, Michele Longhi, Giorgia Bulgarelli e Antonella Lombardo), anche dal radioterapista oncologo (Anna D’Amico), dal fisico medico (Emanuele Zivelonghi, Paolo Maria Polloniato e Carlo Cavedon), dal neuroradiologo (Benedetto Petralia, Giuseppe Ricciardi e tutto lo staff della UOC di Neuroradiologia) e, nei rari casi in anestesia generale – soprattutto in pazienti pediatrici – dall’anestesista (Carla Bellini e Sibilla Danese). L’alta specializzazione dell’Unità in Azienda Ospedaliera è rivolta alla cura delle patologie oncologiche intracraniche, tra cui in particolare delle metastasi cerebrali, dei neurinomi dell’acustico, degli adenomi ipofisari e del meningioma, la malattia delle meningi che rappresenta il 30% dei tumori cerebrali.

Il Gamma Knife èpresente a Verona dal 1993 tra i primi centri in Europa, che svolge i trattamenti in “Day surgery”, cioè in una singola giornata. In particolare, l’ultimo modello della Gamma Knife ICON, attivo in Aoui dal febbraio 2021, consente trattamenti in 3-5 sessioni con maschera termoplastica riposizionabile, oltre quelli tradizionali in singola seduta con casco stereotassico. Ciò permette di trattare anche lesioni di dimensioni maggiori rispetto al passato e vicine a strutture critiche, quali tumori che minacciano la vista del paziente. 

In 30 anni sono stati curati a Verona con questa tecnologia circa 16.000 pazienti, il più alto numero in Europa e il 70% dei quali proviene da sedi extra-regione e dall’estero. Questi risultati fanno di Verona un’eccellenza nazionale.

Rdiochirurgia stereotassica. Dott. Nicolato

Dottor Antonio Nicolato, direttore Usd Stereotassi: “Il convegno ha aperto nuove frontiere e nuove indicazioni per la neuroradiochirurgia con Gamma Knife. In primis, la possibilità di trattare, con ottimi risultati e minimi rischi di effetti collaterali, anche lesioni di medie-grandi dimensioni e vicine a strutture critiche del cervello, come i nervi ottici, in 3-5 sessioni. Il tutto, sempre senza la necessità di un ricovero e con immediato e pieno ritorno alle normali attività quotidiane. Inoltre, è stata messa molto chiaramente a fuoco la sicurezza della metodica Gamma Knife. Infatti, sono stati presentati lavori che hanno dimostrato in ampie serie di pazienti, seguiti per un lungo periodo di anni, che non si riscontra un aumentato rischio di comparsa di nuove malattie legate all’irradiazione”.

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