(di Francesco Bovolin) Ritengo che l’umanità abbia iniziato la sua lenta e inesorabile discesa verso la sua fine. L’uomo non è stato creato da un inesistente dio che l’ha posto ai vertici della vita sulla terra soggiogando la stessa al suo benessere. Tutt’altro. L’uomo è solo un’evoluzione della natura. Un passaggio. Un passaggio che ha avuto una sua evoluzione, ha fatto ciò che la natura gli ha consentito di fare e ora dovrà fare i conti con le sue leggi. Della natura. Ha invaso il mondo, lo ha in un certo senso governato e ora, lo sta  stravolgendo. Lo ha “globalizzato”, certo, e a chi non ha fatto comodo? Facile viaggiare, facile benessere, facile commercio, cultura disponibile per molti. Ma tutto ciò aveva ed ha un prezzo che l’uomo, fallibile creazione della  natura, non ha saputo vedere. Quindi, incosciente dei propri limiti, li ha passati. L’inquinamento ne è l’esempio più plateale. Ma non il solo. Anche la sovrappopolazione del pianeta è un inquinamento, che la natura non può assorbire.  Quindi, come nei millenni passati, la natura pone dei punti di check out: malattie, guerre (nucleari?), forse anche  carestie, che riportino in equilibrio la vita su questo pianeta. Avverrà, non so se e quanto a breve, ma avverrà. Non sono naturalmente in grado di dire se per l’uomo vi sarà sopravvivenza. In caso di eventi catastrofici sappiamo che scarafaggi e topi sono i candidati a sopravvivere alle peggiori devastazioni. Noi no. Quando? Chissà. Ma temo che il tempo delle vacche grasse sia agli sgoccioli e che le prossime vacche saranno assai magre. Io, come tutti noi, mi auguro che i miei figli non debbano soffrire ciò che il futuro ci riserva, ma è solo una speranza. I gender? Beh, non rappresentano che un ineluttabile aspetto di tutto questo. Che il Maffei ne sia paladino non sposta minimamente l’aspetto generale della questione. Io, forse qualunquisticamente, me ne sbatto ormai altamente. Come tutte le curve di sviluppo in biologia, anche quella dell’uomo è una sinusoidale, che ha drammaticamente finito la sua fase ascendente e ora, scende, scende, scende, verso il piatto della curva laggiù in basso. Quanto in basso? Noi non credo saremo in grado di vederlo, ma a qualcuno toccherà.