Generali, anche Del Vecchio approva il piano Caltagirone. Intanto il Leone aumenta la presenza nel mercato indiano

C’è voluto solo qualche giorno per far emergere esplicitamente anche la posizione favorevole di Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica, al piano strategico di Caltagirone ideato per Generali e presentato dal candidato presidente Claudio Costamagna e dal potenziale futuro amministratore delegato del Leone Luciano Cirinà. Del Vecchio, al terzo posto in ordine di importanza tra gli azionisti della compagnia (e soprattutto numero uno in Mediobanca), ha confidato a Bloomberg che “il progetto va nella giusta direzione e mette la società nelle condizioni di crescere”, aggiungendo che “la lista proposta per il consiglio di Generali è altamente competente e ben equilibrata”.

Al fondatore del colosso dell’occhialeria piace soprattutto che il piano per il domani delle Generali sia in linea con “una visione imprenditoriale a lungo termine che non cerca solo i dividendi ma anche la necessità di far crescere l’azienda”. Con una quota a oggi stimata tra l’8 e l’8,2% della compagnia triestina, e considerata la cessazione del patto di sindacato, Del Vecchio così come Caltagirone può arrivare fino all’orlo del 10%: esattamente il 9,9% che potrebbe rappresentare il suo target da qui all’assemblea di fine aprile. Rimane per ora alla finestra la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino con il suo l’1,7% ancora da schierare.

Leonardo Del Vecchio, fondatore di Luxottica
In India mercato assicurativo in forte crescita

Intanto nel mondo concreto del business Generali ha completato l’operazione per diventare azionista di maggioranza nella joint venture assicurativa Vita in India, da tempo in fase di definizione. Il Leone ha infatti portato a termine l’acquisizione dell’intera partecipazione (pari al 16% circa) detenuta da Industrial Investment Trust Limited (IITL) in Future Generali India Life (FGIL) e la sottoscrizione dell’aumento di capitale riservato su azioni di FGIL, dopo aver ricevuto le autorizzazioni necessarie dalle autorità indiane. Generali detiene così oggi una partecipazione di circa il 68% in FGIL, che potrebbe salire al 71% entro la fine del 2022 a seguito di ulteriori aumenti di capitale riservati.

“L’operazione è pienamente in linea con la strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth, volta a rafforzare la posizione di Generali nei mercati a elevata crescita, e conferma l’impegno del gruppo a realizzare una crescita profittevole creando valore per i clienti”, è il commento di Jaime Anchústegui Melgarejo, CEO International di Generali, che prosegue: “L’operazione è in linea con la strategia di Generali di rafforzare il proprio posizionamento in questo mercato ad alto potenziale e siamo felici di consolidare la nostra presenza in India, diventando partner di un numero sempre maggiore di clienti indiani”. Una lettura confermata da Rob Leonardi, Regional officer di Generali Asia: “Siamo entusiasti di poter consolidare la nostra posizione nel segmento Vita e lavoreremo per creare più̀ valore per clienti e agenti, partner e distributori”.

La transazione completata oggi fa seguito alla nuova regolamentazione emanata l’anno scorso dal governo indiano, che autorizza l’incremento dal 49% al 74% della quota limite di investimenti diretti esteri nel settore assicurativo. Un segmento decisamente interessante per la compagnia, visto che l’India è uno dei Paesi asiatici a più rapida crescita economica: il volume del mercato assicurativo ammontava infatti un anno fa a circa a 21 miliardi di euro e un tasso di crescita annua previsto a doppia cifra. Prospettive confortate dall’elevata crescita del PIL (8% annuo previsto nel biennio 2021-22, ai primi posti nel sud-est asiatico), dai bassi livelli di penetrazione assicurativa (i premi sono fermi al 4,2% del PIL indiano) e dalla crescita del reddito disponibile e dei consumi privati (+7% nei prossimi cinque anni).

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