Giovane cameriere pestato a sangue in pieno centro da una banda di teppisti

Era uscito dal ristorante dove lavora per andare a depositare i sacchi dei rifiuti a fine serata. Erano le 23,30. Andando verso i cassonetti che si trovano in via Nizza e percorrendo la stradina che fiancheggia il lato sinistro del palazzo delle ex Poste, è stato avvicinato di un gruppo di giovani che gli hanno chiesto una sigaretta. Lui era ancora con gli abiti da lavoro e con i sacchi dei rifiuti in mano ha risposto che non l’aveva. Dopo averli depositati nei cassonetti è tornato indietro ed ha ritrovato gli stessi che gli avevano chiesto la sigaretta pochi secondi prima. Il giovane cameriere, 21 anni, ha ripetuto che non ne aveva e che se anche ne stava fumando una, quella era l’unica, e non aveva in tasca nessun pacchetto. Al che è stato aggredito brutalmente con pugni e calci dalla bnada di teppisti composta, come ha riferito lui stesso, da giovani non italiani, molto probabilmente africani. Sopraffatto, è caduto a terra, ma i delinquenti hanno continuato a colpirlo a calci sul corpo e sulla testa. Il ragazzo, sanguinante, è stato visto da un passante che ha dato l’allarme e dopo pochi minuti è stato soccorso dal personale del 118 e dopo le prime cure è stato traportato in ambulanza al Pronto Soccorso dove gli è stata riscontrata la frattura di quattro denti e gli è stata suturata con sei punti di sutura una ferita a un labbro.

Si tratta dell’ennesima aggressione avvenuta in pieno centro ad opera di bande di teppisti che girano impunti. Il clima che si respira nel cuore di Verona è pesante. Sabato sera è toccato ad un lavoratore che presta servizio in uno dei numerosi ristoranti, ma poteva accadere anche a un cliente. E questo è percepito sempre di più dia dai commercianti che dalla gente. E poco importa che in questo periodo il centro storico sia frequentatissimo. Le gang dei teppisti, sfrontate e impunite, se ne fregano e continuano a imperversare.

La sigaretta è il pretesto. Il branco deve trovare una scusa per picchiare, per massacrare di botte qualcuno, badando accuratamente di essere sempre in numero preponderante.

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