Al Museo di Castelvecchio e alla Biblioteca Frinzi: “Girolamo Dai Libri, circa 1501”

(di Edoardo Cavalli) Aprono al pubblico due esposizioni frutto di un progetto di collaborazione tra Fondazione Cariverona, Università e Musei Civici.

Dal 6 ottobre al 7 aprile 2024 il progetto Girolamo Dai Libri, circa 1501 prende vita in due mostre: l’esposizione Ospiti in Galleria al Museo di Castelvecchio, assieme a quella dal titolo Ricerca e Didattica, che ha contestualmente luogo presso la Biblioteca centrale “Arturo Frinzi” dell’Università. Queste iniziative costituiscono la tappa conclusiva di un percorso che vede la collaborazione di Fondazione Cariverona, del Dipartimento di Culture e Civiltà dell’Università e dei Musei Civici, con il Museo di Castelvecchio.

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Il progetto Girolamo Dai Libri, circa 1501

Fulcro del progetto sono due dipinti raffiguranti San Pietro e San Giovanni evangelista, realizzati attorno al 1501 dal pittore e miniatore Girolamo Dai Libri per la cappella della Maestà della chiesa di Santa Maria in Organo, e poi dispersi in età moderna sul mercato antiquario prima di essere recuperati nel 2007, grazie a un accorto acquisto da parte di Fondazione Cariverona.

Le due tavole, assieme al loro contesto storico e culturale, sono state oggetto della giornata di studi Girolamo Dai Libri, circa 1501, tenutasi il 5 maggio 2022 presso l’ex chiesa di San Pietro in Monastero e si presentano ora ai visitatori di Castelvecchio all’interno del format “Ospiti in Galleria” dopo un accurato restauro a cura di Debora Minotti con la supervisione di Letizia Tasso della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di Verona, Rovigo e Vicenza.

L’occasione di questa importante collaborazione ha suggerito un ripensamento temporaneo del percorso espositivo della Galleria dei Dipinti del Museo di Castelvecchio, nell’ottica di un museo dinamico, capace di riorganizzare parte delle proprie collezioni per sviluppare una riflessione attorno a un periodo particolarmente vivace del panorama pittorico veronese, quello a cavallo tra i due secoli, che rappresenta anche uno snodo cronologico fondamentale all’interno del percorso di Girolamo Dai Libri. 

Nelle opere di questi anni, come nelle tavole con San Pietro e San Giovanni e nella Natività con San Giovanni Battista e San Girolamo, detta Presepio dei conigli, il maestro mostra una giovanile esuberanza, un tessuto cromatico smagliante e contrastato proprio dei suoi esordi miniatori, e un’adesione stringente allo stile di Andrea Mantegna, dall’intaglio secco e deciso, che dobbiamo immaginare rinvigorita dalla meditazione sulla pala con la Madonna in gloria con i santi Giovanni Battista, Gregorio Magno, Benedetto e Girolamo, la cosiddetta Pala Trivulzio, eseguita dal maestro padovano nel 1497 per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria in Organo, confluita nelle raccolte del Castello Sforzesco di Milano.

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Nella sala della Galleria dei Dipinti dedicata a Giovan Francesco Caroto e a Dai Libri, a fianco delle opere del maestro Dai Libri, anticipati dai suoi esordi miniatori legati all’attività del padre Francesco, anch’esso erede di una famiglia di miniatori, si espongono alcune tele del coetaneo Francesco Morone, che collaborerà in maniera documentata con Girolamo a partire dal 1515, ma che anche in questa fase giovanile evidenzia una forte tangenza con il pittore, forse portato della comune frequentazione della bottega di un altro protagonista del rinascimento cittadino, Domenico Morone.

Di Francesco Morone sono esposte le splendide tavole con San Bartolomeo e San Francesco, realizzate come predella della pala con la Crocifissione nella cappella della Croce della chiesa di San Bernardino, e la Lavanda dei piedi, eseguita per la stessa chiesa e facente parte delle collezioni del Museo degli Affreschi G. B. Cavalcaselle.

L’affresco staccato con la Madonna con bambino tra i santi Giuseppe, Girolamo, Antonio abate e Rocco, dello stesso maestro, testimonia invece una fase matura e più pacata dello stile del pittore, in dialogo con opere tarde di Girolamo come la Madonna con il bambino, san Giuseppe, l’arcangelo Raffaele e Tobiolo, detta Madonna dell’Ombrellino, e la Vergine tra San Pietro e Sant’Andrea, detta Madonna della Quercia.

L’esposizione Ospiti in Galleria offrirà inoltre nuove attività didattiche e visite guidate pensate per adulti e famiglie che verranno condotte dalla Segreteria Didattica dei Musei Civici di Verona e dagli studenti dell’Università degli Studi di Verona.

La mostra didattica Girolamo dai Libri, circa 1501. Ricerca e didattica, tenuta negli ambienti della Biblioteca “A. Frinzi”, ha invece lo scopo di illustrare al pubblico il percorso svolto all’interno del corso universitario del professor Fossaluzza Opere in mostra. A partire dagli elaborati redatti dagli studenti stessi e percorrendo le direzioni e le prospettive di analisi che si possono intraprendere guardando ai due dipinti, la mostra intende esporre i momenti e i metodi della disciplina storico-artistica e restituire al pubblico di utenti e cittadini un’immagine quanto più completa e trasversale sulle due opere.

Gli esiti del percorso di ricerca e valorizzazione, con gli atti della giornata di studi e approfondimenti specifici dedicati alle mostre, saranno divulgati nel volume Girolamo dai Libri circa 1501, in pubblicazione entro i primi mesi del 2024.

Il progetto è stato presentato nella sala polifunzionale della Fondazione Cariverona. Sono intervenuti l’assessora alla Cultura Marta Ugolini, la direttrice dei Musei Civici Francesca Rossi, il presidente di Fondazione Cariverona Alessandro Mazzucco, per l’Università degli Studi di Verona Arnaldo Soldani e la coordinatrice Sistema Bibliotecario Daniela Brunelli, i curatori della mostra Luca Fabbri e Giorgio Fossaluzza e la direttrice di Urbs Picta Jessica Bianchera.

Un progetto di grande rilevanza, seppure con una quantità limitata di opere limitata sia nel numero che nelle dimensioni e che mette in mostra l’opera di un grande miniatore, che lavora sul piccolo, e che ci fa vedere tutta quella che è la filiera della conservazione, tutela e valorizzazione delle opere d’arte” afferma l’assessora alla Cultura Marta Ugolini.

Un progetto a tutto tondo, – spiega – che parte dal recupero delle opere andate perse, prosegue con la loro conservazione e arriva allo studio. valore aggiunto è il coinvolgimento dell’Università, non solo come ricerca scientifica ma anche come dati condivisi con gli studenti. Il progetto prosegue con l’attività espositiva nelle sale del Museo di Castelvecchio. Ringraziamo tutte le realtà coinvolte e aspettiamo i cittadini veronesi fino ad aprile per scoprire queste opere”.

Vorrei evidenziare il valore di questo progetto di rete per la conoscenza, la formazione e la conservazione – ha detto la direttrice dei Musei Civici di Verona Francesca Rossi -. Ci sono tutti gli elementi che dovrebbe avere il museo di oggi per la comunità. Per questo motivo abbiamo colto l’opportunità di lavorare a fianco di studiosi e giovani, a cui si aggiunge Fondazione Cariverona, che da sempre accompagna i progetti dei Musei Civici. È doveroso restituire un patrimonio al pubblico e dare la possibilità di vederlo, un impegno che ci prendiamo dando il massimo apporto”.

“Come Fondazione – spiega il presidente Alessandro Mazzucco – abbiamo sempre creduto fermamente nel ruolo che la cultura, scientifica e umanistica, può svolgere nello sviluppo del territorio. Per questo motivo, negli anni, abbiamo promosso e sostenuto con convinzione iniziative che potessero contribuire a valorizzare il patrimonio della città, favorendo la creazione di reti, la formazione di comunità coese e lo sviluppo di nuove competenze. Lo testimonia bene la storia legata alle due opere recentemente restaurate di Girolamo Dai Libri: attorno a questi dipinti, proprietà della Fondazione, è progressivamente nata una fitta rete di collaborazioni, che ci ha portato a fare squadra e lavorare insieme nell’interesse del bene comune”.

Innanzitutto porto i saluti del Magnifico Rettore Pier Francesco Nocini che ha seguito questo progetto fin dall’inizio – ha detto il direttore del dipartimento di Culture e civiltà Arnaldo Soldani -. Si tratta di un progetto che si inserisce in un accordo quadro tra l’ateneo e Fondazione Cariverona, che prevede numerose attività riguardanti la collezione di opere d’arte della Fondazione, sia arte antica che moderna. Questo progetto, in particolare, si sviluppa su due assi, da una parte il restauro delle opere, dall’altro la componente di ricerca e di didattica, e infatti, sono state coinvolte studentesse e studenti del corso di laurea magistrale in Arte”.

Da anni – spiega la direttrice del Sistema bibliotecario di ateneo Daniela Brunelli le due biblioteche centrali Frinzi e Meneghetti accolgono mostre ideate e promosse dalla comunità accademica, spesso insieme a realtà culturali del territorio.

Testimonianza di tale dialogo – continua – è il progetto dedicato a Girolami dei Libri che vede la restituzione alla città di alcune opere di rara bellezza, che a Castelvecchio saranno in ideale dialogo con alcuni dipinti che un tempo si trovavano nell’ex convento di San Francesco di Paola, oggi sede della Frinzi. Inoltre, come testimonia il cognome, per il maestro occuparsi di libri è un mestiere di famiglia e nelle opere prese in esame i protagonisti recano in mano un libro. Gli diamo quindi il benvenuto, sperando che tra i libri moderni non si trovino troppo a disagio”.

Si tratta di un progetto molto coinvolgente per me, tutti noi mettiamo le nostre competenze a servizio e non abbiamo fatto altro che assecondare il percorso di comunicazione di queste due opere – ha affermato Giorgio Fossaluzza, docente di Storia dell’arte moderna in ateneo -. Da sottolineare, poi, il coinvolgimento delle nostre studentesse e studenti, che hanno avuto la possibilità di studiare queste opere da vicino, a tu per tu, senza mediazioni o limitazioni”.

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