Gli eroi della pandemia scappano dagli ospedali. Scontento fra i medici ospedalieri per retribuzioni, turni e prospettive di carriera.

Aumenta il malessere dei medici. Il 17% degli ospedalieri vorrebbe abbandonare il posto sicuro in ospedale: retribuzioni inadeguate, turni massacranti, poche soddisfazioni. Ma riescono a farlo solo 4/5 su cento. Gli altri continuano a restare dove sono, ma con molti mal di pancia. Il che non è il massimo, né per loro, né per l’utenza. E’ ovvio che per un paziente è cosa ben diversa essere curato da personale soddisfatto e sereno, ed un altro essere curato da sanitari, che pur agendo secondo scienza e coscienza e deontologia, non sono contenti. Addirittura in Veneto, una delle regioni dove la sanità pubblica funziona meglio, secondo la Cimo, uno dei più importanti sindacati dei medici, che in Veneto ha effettuato un sondaggio su 4258 ospedalieri l’89% vorrebbe scappare dagli ospedali. Segno preoccupante di un’enorme insoddisfazione cui Zaia deve porre rimedio.

Sono soprattutto i medici dei Pronto Soccorso e della terapia intensiva quelli più sotto stress. Ma in generale sono le retribuzioni inadeguate, i turni disagevoli e le scarse prospettive di carriera che demotivano gli ospedalieri. E in proporzioni diverse il fenomeno dell’insoddisfazione e dell’abbandono degli ospedali è generalizzato. In Piemonte fino al 2015 era un centinaio di medici che se ne andavano dagli ospedali pubblici ogni anno. Nel 2021 sono triplicati.

Se a questa situazione aggiungiamo la crisi nei numeri dei medici di famiglia che stanno lasciando scoperte decine di migliaia di utenti del servizio Sanitario Nazionale, determinata dall’arata programmazione dei numeri chiusi nelle Facoltà di Medicina e nelle scuole di specializzazione, abbiamo un quadro allarmante della nostra sanità. Pareva che il Covid avesse finalmente acceso i riflettori sulla necessità di destinare più risorse alla salute dei cittadini, a cominciare dal definire retribuzioni adeguate per il personale medico e infermieristico. Tante parole, tanti apprezzamenti sugli ‘eroi della pandemia’. Ma poi…tutto è rimasto come prima. E forse anche peggio, visto che gli ospedalieri scappano.

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