(di Paolo Danieli) Una considerazione a bocce ferme sul calcio. Anche se non interessa a tutti è lo sport nazionale. Fenomeno sociale con implicazioni economiche, culturali e perfino politiche. Merita attenzione anche da chi non lo segue. Verona è una delle poche città ad avere due società iscritte alternativamente o contemporaneamente ai campionati di serie A e serie B. Ciò ha un importante ricaduta economica e d’immagine. E’ motivo di prestigio, specie in una fase storica in cui Verona sta subendo una forma di marginalizzazione. Quando il Verona nel 1985 vinse lo scudetto eravamo tutti contenti, compreso chi del calcio non gliene frega niente. 

Poi un altro miracolo: il Chievo. Una squadra di quartiere ha scalato tutti i campionati ed è arrivata in serie A, dov’è rimasta per 17 anni. Siamo l’unica città ad avere avuto due squadre nel massimo campionato oltre a Roma, Milano, Torino e Genova. Poi in serie C c’è un’altra squadra cittadina, la Virtus. E in provincia c’è il Legnago. Insomma Verona nel calcio italiano può dire la sua

Il campionato di serie A è praticamente finito. L’Hellas, oltre a rimanere nella massima serie, ha anche fatto una buona figura. Non ha chiuso proprio in bellezza, ma vicende societarie hanno inevitabilmente pesato sul rendimento. Rimane l’incertezza per la permanenza di Juric, artefice di una squadra che ha riscosso l’ammirazione generale. E non è poco. In più s’è abbattuta su Setti un’indagine per auto-riciclaggio che si spera per lui e per la società venga archiviata. Altrimenti sarebbe un bel guaio.

Per il Chievo anche questo secondo campionato in serie B s’è concluso con la mancata promozione. Si sperava tornasse in A, ma ha fatto un campionato deludente, con una squadra mediocre. E tutto fa pensare che rimarrà in B se la società non farà un cambio di passo. La “favola Chievo” è un ricordo. E’ finita quando se n’è andato Giovanni Sartori, l’artefice del “miracolo” che ha ripetuto con l’Atalanta. Il Chievo è una bella società, sana, capitalizzata, con un centro sportivo e un vivaio di tutto rispetto. Sarebbe un peccato per tutti che scomparisse nella mediocrità.