Venti di guerra. I nonviolenti preparano la Dichiarazione di Obiezione di coscienza

I venti di guerra che soffiano sull’Europa e sul Mediterraneo preoccupano molti. Al punto che qualcuno già si prepara al peggio.
“Diciamo no alla chiamata alle armi, alla mobilitazione militare, all’ipotesi di ritorno della leva obbligatoria. Ci dichiariamo da subito obiettori di coscienza”.

E’ questo il messaggio che il Movimento Nonviolento lancia la Campagna di Obiezione alla guerra e si porta avanti diffondendo il testo di una Dichiarazione di Obiezione di coscienza alla guerra e alla sua preparazione, che tutti, giovani o adulti, uomini o donne, possono sottoscrivere ed inviare al Presidente della Repubblica (che è anche Capo delle Forze Armate), al Presidente del Consiglio, al Ministro della Difesa, al Capo di Stato Maggiore dell’Esercito

Venti di guerra. Dichiarazione di Obiezione di coscienza

È un atto formale con il quale i sottoscrittori chiedono che il loro nome venga inserito in un Albo dove sono elencati tutti coloro che obiettano alla guerra e alla sua preparazione, in modo da formalizzare fin d’ora presso gli organi dello Stato coloro che non sono in alcun modo disponibili all’uso delle armi. 

Obiezione in caso di guerra. Ma la Patria la difendiamo lo stesso

Ma siccome l’articolo 52 della Costituzione sancisce che “la difesa della Patria è sacro dovere del cittadino” , la Dichiarazione dei Nonviolenti chiarisce che chi firma ripudia la guerra, ma allo stesso tempo vuole ottemperare al dovere di difesa  della Patria con le forme di difesa civile e non militare già riconosciute dal nostro ordinamento. E in questo senso sollecita il Parlamento ad approvare una Legge per l’istituzione della Difesa civile non armata e nonviolenta. 

Venti di guerra. Dichiarazione di Obiezione di coscienza

La Dichiarazione di Obiezione di coscienza è disponibile sul sito www.azionenonviolenta.it  e può essere compilata direttamente dal format o scaricata e inviata personalmente ai Presidenti della Repubblica e del Consiglio, al Ministero della Difesa e allo Stato Maggiore dell’Esercito. Le sottoscrizioni raccolte, segnalate e comunicate al Movimento Nonviolento, verranno successivamente consegnate collettivamente al Quirinale e a Palazzo con una manifestazione pubblica. 

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