All’Aeroporto Catullo di Verona non atterrano voli provenienti direttamente dalla Cina. Ma potrebbero comunque sbarcare passeggeri arrivati dalla Cina in qualche hub europeo e aver poi preso una coincidenza che li porta a Verona. Per questo presso l’Ulss 9 Scaligera è stato organizzato un centro di controllo della situazione per rispondere alle disposizioni del Ministero della Salute in risposta alla nuova ondata di contagi avvenuta in Cina.

Nel 2020, appena scoppiata la pandemia, l’Italia s’era fatta cogliere di sorpresa ed era stato fatto un errore grave: venivano controllati solo i passeggeri che arrivavano dalla Cina direttamente, ma non quelli che facevano una triangolazione con qualche altro aeroporto estero come tappa intermedia. In questo modo molti contagiati sono sfuggiti ai controlli. Questa volta non ci facciamo cogliere impreparati.

L’Ulss 9 ha organizzato un’unità mobile di stanza a Bussolengo attrezzata per intervenire tempestivamente, attivata dal Ministero,  nel caso al Catullo arrivassero dei passeggeri provenienti anche indirettamente dalla Cina, così da poterli controllare con dei test prima ma di farli uscire dall’Aeroporto in esecuzione della circolare ministeriale emanata oggi dal titolare del dicastero della Salute Orazio Schillaci. I tamponi, essendo obbligatori, saranno gratuiti. 

Quei passeggeri che, provenienti da luoghi diversi dalla Cina, che volessero per loro sicurezza sottoporsi a un test lo potranno pure fare, ma a pagamento. L’organizzazione di questo servizio a tutela della salute pubblica è stata annunciata oggi pomeriggio con una conferenza stampa del direttore generale dell’Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi.

Intanto tutto il Veneto si attrezza per controllare i contagi dalla Cina. La situazione del Covid e dell’influenza, a seguito della situazione dei contagi in Cina che ha riportato alta l’attenzione al Covid. Scendono a 2.991 (-206) i nuovi contagi Covid in Veneto nelle ultime 24 ore con 10 vittime e un totale di 16.317 morti dal 2020. In lieve rialzo i ricoveri in area non critica 1,582, e 65, stabili, in terapia intensiva.
Sempre alta l’attenzione delle autorità sanitarie sull’epidemia influenzale che in Veneto ha già colpito mezzo milione di persone. Quasi 50 mila solo nell’ultima settimana. Dati della rete Influnet, il sistema di sorveglianza epidemiologica dei contagi del virus influenzale.

L’incidenza è però in calo: 10,28 casi per mille abitanti, contro i 12,94 casi per mille abitanti della settimana scorsa. La diminuzione è più chiara nei bambini, mentre resta stabile nelle altre fasce di età.La fascia di età più colpita è quella dei bambini da 0 a 4 anni con 33,78 casi per mille, seguita da quella tra i 5 e i 14 anni con 13,46 casi per mille. Incidenza inferiore tra i cittadini tra i 15 e i 64 anni che fanno registrare 9,46 casi per mille, di molto inferiore in quelli con più di 65 anni con 4,18.