I dubbi di Schillaci sull’autonomia in sanità. Calderoli lo rassicura

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci in consiglio dei Ministri ha votato correttamente in favore della bozza di ddl sull’autonomia differenziata, ma chiede che per la sanità sia rafforzato il ruolo del centro. “Dal punto di vista della sanità le Regioni sono già autonome – dice a Libero -. Il ministero ha i fondi ma li spartisce tra le Regioni, che decidono come mettere in campo le risorse ricevute”. “Non è una questione geografica ma di gestione. Anche il Sud ha delle eccellenze mediche. La verità è che ci sono bravi amministratori e amministratori meno bravi o arraffoni. Per eliminare le disparità, la sola ricetta è la responsabilizzazione dei territori. Se certe Regioni meridionali hanno una sanità poco efficiente non è perché altre Regioni settentrionali ce l’hanno migliore per sorte ma perché sono gestite male”.
“Diciamo che io penso che potrebbe essere utile che il ministero abbia qualche arma in più per verificare chi fa bene e chi no per dare poi delle direttive. Oggi non abbiamo le leve in mano.” Quindi propone che “il ministero dovrebbe poter cacciare chi non rispetta i parametri generali. Avere un modello centrale di controllo potrebbe essere utile e aiuterebbe un discorso autonomista”.
Come non essere d’accordo? Ma lo Stato ha già la possibilità di commissariare le regioni che non sono all’altezza di gestire la sanità da sole. Basta pensare alla Calabria che è commissariata da 15 anni.
Tranquillizza Schillaci il suo collega Roberto Calderoli ministro per gli Affari regionali“Se uno viene a mettermi in discussione il servizio sanitario nazionale io sono il primo a dire ‘no’: è un presidio del nostro sistema sociale”

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