Un ponte tra Verona e il Québec per favorire l’interscambio economico con la provincia francofona del Canada e per promuovere i flussi turistici verso Verona, grazie al richiamo esercitato dalla stagione lirica dell’Arena. È quanto è emerso dall’incontro della console generale d’Italia a Montréal Silvia Costantini con i vertici di AC&E, la società di ingegneria veronese che ha appena ricevuto l’autorizzazione a svolgere ispezioni secondo gli standard canadesi e di fornire un supporto tecnico alle aziende nel campo ingegneristico.

La console ha incontrato il presidente di AC&E Gino Zampieri e il direttore tecnico Matteo Marconi per valutare future collaborazioni tra Verona e il Quebec, ma anche il presidente del Consiglio comunale Leonardo Ferrari e il direttore generale della Fondazione Arena Gianfranco De Cesaris. “Verona nel dopo pandemia è un importante crocevia e punto di ripartenza turistico-culturale a livello mondiale. La nostra città”, spiega Ferrari, “è legata al Canada anche grazie all’emigrazione: sono moltissimi oggi i discendenti degli italiani che vivono oltreoceano. Verona è un importante punto di riferimento economico e l’Arena è tra i nostri migliori veicoli di promozione culturale: da questo aspetto può prendere avvio una collaborazione, aperta anche alle Province Atlantiche, con la comunità italo-canadese, che può apprezzare il festival lirico, fiore all’occhiello della nostra proposta turistica”. Lo conferma anche De Cesaris: “Il rilancio del comparto culturale è possibile solo sviluppando i rapporti internazionali e l’Arena di Verona è pronta ad accogliere il pubblico canadese di amanti dell’opera. E nonostante le difficoltà seguite alla pandemia l’Arena può ripartire con strategie mirate di marketing e intercettare massicci flussi turistici, utili a consolidare le relazioni con il Canada con l’obiettivo di una crescita forte e duratura”.

ACE Quebec
La console d’Italia a Montréal Silvia Costantini con il il direttore tecnico di AC&E Matteo Marconi (a sinistra) e il presidente Gino Zampieri

La console Costantini ha evidenziato il rapporto che lega Verona al Canada orientale dal punto di vista turistico ma anche commerciale. “L’Italia gode in Québec e nelle province atlantiche canadesi di un’ottima reputazione, in particolare nei settori nei quali eccelle per tradizione come moda, cibo, vino, arte e cultura. Ma non solo. Le aziende italiane sono da tempo apprezzate nel settore dei macchinari industriali e delle infrastrutture, e gli italiani che vivono in Canada sono molto ben integrati. Sono certa che vedremo un significativo rilancio post pandemico delle esportazioni da parte dell’Italia soprattutto in Québec e nel Canada Atlantico. Il Canada è un Paese del G7 altamente tecnologico che, come tutti gli Stati, sta vivendo un rallentamento a causa del Covid, ma vi sono ampi spazi di crescita per le aziende italiane in tutti i settori nei quali sono già presenti”, aggiunge, concludendo che è sua priorità “creare le condizioni per facilitare i flussi turistici verso Verona e l’Italia”.

I dati confermano quanto il Canada sia un mercato rilevante per il nostro Paese: nel 2020 sono stati esportati macchinari e apparecchiature, prodotti alimentari e bevande, prodotti farmaceutici, metallurgia e moda per un valore di circa 6 miliardi. Il settore imballaggio e confezionamento mostra dati considerevoli: i macchinari per il packaging venduti nel 2020 in Canada avevano un valore di 70 milioni, con un limitato calo (-6,7%), rispetto al 2019 a causa della pandemia. Il comparto coinvolge 800 aziende tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto, come evidenzia Stefano Lugli, presidente dell’Unione di categoria Ucima. Buone le performance dell’export veneto: sempre nel 2020 il valore globale venduto dalla nostra regione in Canada è stato pari a 750 milioni (+1,49% sul 2019), con un trend positivo per Verona di 183 milioni (+2,46%) secondo le rilevazioni statistiche della Regione Veneto.

“Per esportare al meglio merci italiane in Canada, come i macchinari industriali o i quadri elettrici, è necessario ottenere certificazioni specifiche che ne attestino la conformità alle norme locali”, sottolinea sotto il profilo tecnico Gino Zampieri. “La nostra sede canadese ha ottenuto l’accreditamento per effettuare le attestazioni necessarie per l’approvazione e l’installazione dei macchinari industriali. Si tratta dell’unica realtà europea autorizzata al di fuori dei laboratori del Paese. Abbiamo conosciuto la console Costantini nel corso della procedura di riconoscimento, e le siamo grati perché essendo al momento in Italia ci ha fatto visita, testimoniando il sostegno del Consolato al sistema produttivo italiano”.

AC&E è attiva dal 2000 nel settore della conformità dei macchinari e impianti industriali. L’azienda, con sede in Italia a Verona e a Civitanova Marche, ha cinque filiali nel mondo: Stati Uniti, Canada, Brasile, Spagna e Russia. La società è specializzata nelle procedure di esportazione, conformità e certificazione dei prodotti e ha sviluppato un’esperienza sia tecnica che legale. Inoltre come laboratorio accreditato ISO 17025 a livello internazionale, supporta le aziende nelle aree conformità, marcatura CE, validazione e prove.