Il Covid torna a crescere. Ci mancava solo questa. In arrivo in Veneto 50 mila profughi

Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 4.613, 631 casi in più di ieri, quando erano stati 3.982. Ci sono stati anche 7 morti, che portano il totale delle vittime a 14.944. L’indice Rt resta a 0,90, sotto l’1.L’incidenza è di 537,6 positivi ogni 100mila abitanti. I ricoveri invece calano in area medica, dove ci sono 833 malati Covid,  mentre aumentano di 4, 71 in tutto quelli in terapia intensiva. Va a rilento la campagna vaccinale. Ieri solo 3.340 somministrazioni, di cui solo 125 prime dosi. 38 casi in più di ieri anche a Verona. Ieri i nuovi positivi sono stati 656. 5 morti. Calano i ricoveri in area non critica (-7) e salgono da 8 a 10 i ricoverati in terapia intensiva. Ci eravamo illusi che la partita Covid fosse praticamente chiusa e che la curva fosse destinata a calare sempre di più fino a scomparire e che il Covid diventasse un virus endemico, come l’influenza. Pensavamo anche che, secondo la logica del ‘chiodo scaccia chiodo’ e quindi ‘disgrazia scaccia disgrazia’ la guerra in Ucraina avesse sostituito l’emergenza della pandemia. Invece i dati che emergono in questi giorni sembrano indicare che le due disgrazie si stiano sovrapponendo. 

Il presidente della regione Luca Zaia prevede che in Veneto arriveranno circa 50 mila profughi ucraini, di cui dovremo farci carico. Per quel che riguarda la situazione sanitaria dei profughi il Ministero della Salute ha stabilito che se non si vaccinano dovranno fare un tampone ogni 48 ore.

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