Il potere d’acquisto delle famiglie è calato del 3,7%

L’Istat ha comunicato i dati dell’ultimo trimestre del 2022. “La crescita del reddito disponibile delle famiglie (+0,8%), accompagnata da una crescita dei prezzi al consumo particolarmente forte nello stesso trimestre, ha comportato una significativa diminuzione del potere d’acquisto (-3,7%). La tenuta della spesa per consumi finali (+3% in termini nominali) si è quindi accompagnata ad una marcata flessione del tasso di risparmio”.
A questo dato preoccupante s’aggiunge quello della pressione fiscale che “è stata pari al 50,5%, in riduzione dell’1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.
Peggiorato anche il rapporto deficit/Pil peggiora dello 0,75.
Si tratta di dati negativi e preoccupanti che potranno essere mitigati da due fattori. Il calo del costo delle bollette determinato dalla diminuzione del prezzo del gas e i provvedimenti del governo sulla tassazione, che però sono ancora parziali. Alla pressione fiscale bisogna aggiungere un 20% di quella contributiva rendendo sempre più esigua la parte di guadagno che resta nelle tasche degli italiani. L’intervento dell’esecutivo sulle aliquote, che nelle intenzioni della Meloni entro la fine della legislatura dovrebbe portare alla generalizzazione della ‘flat tax’, farà sentire il proprio effetto solo a partire dalla prossima denuncia dei redditi.

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