Non è una novità quello che capita in Borgo Trento e in altre zone della città. Stai andando per la tua strada e ti si avvicina una donna che con accento straniero, di solito balcanico, ti chiede l’ora o un’informazione qualsiasi. Con una scusa, o anche senza, ti prende sottobraccio o addirittura ti abbraccia, ma non fai in tempo ad allontanarla, anche in malo modo, che ti accorgi che ti manca qualcosa: orologio, portafogli, denaro, colonna, bracciale, ecc. Intanto la donna è già montata sull’auto del complice, sempre maschio, che segue immancabilmente tutta la scena, pronto a intervenire se la donna venisse bloccata. E qui la cosa s’aggraverebbe non poco, dato che non è difficile immaginare che cosa potrebbe accadere.

L’ultimo di questi episodi è avvenuto proprio la vigilia di Natale, verso le 11.30 ad un signore che passeggiava tranquillamente con il suo cane in via Anzani, all’angolo con via dei Mille. E’ stato avvicinato da una giovane donna che gli ha chiesto delle informazioni e poi gli si e aggrappata addosso. Il signore ha cercato di cacciarla con gomitate e calci, ma questa è riuscita ugualmente a strappargli l’orologio ed e scappata a bordo della macchina che fa da base a queste che i Carabinieri, prontamente intervenuti, hanno definito col termine di “rapine”. A poco servirà che un testimone abbia rilevato la targa dell’auto. Le speranze di beccare i delinquenti sono minime. Sono nomadi, organizzati con targhe false, anche estere. Per cui questi ritorneranno, ci riproveranno, e mieteranno altre vittime. Quindi bisogna fare molta attenzione. Se qualcuno di chiede “che ora è” è molto probabile che lo faccia per vedere se il tuo orologio è di valore, non per sapere l’ora. Ormai, fra telefonini, automobili e dispositivi vari l’ora la sanno tutti. Ma chiedono anche altre finte informazioni, tanto per avere la scusa di attaccare bottone e poi toccarti per portare via quello che hanno adocchiato. Bisogna stare molto attenti ed evitare a tutti i costi qualsiasi contatto con sconosciuti. Il gioco è ormai conosciuto, ma la gente, specie se ben disposta nei confronti del prossimo, continua a cascarci. E’ cambiata la società. Dobbiamo cambiare anche noi.