Continua l’iter della Variante 29. Nel Consiglio comunale di ieri sera, dopo l’illustrazione del documento da parte dell’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala gli interventi dei consiglieri di minoranza. Dopo il nulla osta dalla Regione, con il parere positivo della Valutazione Ambientale Strategica, giunto circa una decina di giorni fa, alla Variante 29 manca ora solo il voto dell’aula consiliare.

Con la chiusura del dibattito è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti. Ne sono stati presentati 800: 755 della minoranza (533 Bertucco, 172 Benini – Vallani – La Paglia, 11 T. Ferrari, 21 Benini, 18 Vallani), 15 della maggioranza (1 Bressan, 5 De Marzi – Grassi, 6 De Marzi, 3 Zandomeneghi) e 30 Padovani del Gruppo misto. Gli emendamenti passano ora al vaglio dell’ammissibilità.

Carla Padovani/Gruppo misto: “parlate di rigenerazione urbana e rinaturalizzazione del suolo, ma poi fra una scheda norma e l’altra approvate nuove urbanizzazioni con nuovo consumo di suolo in zone oggi agricole. Questa doveva essere l’occasione per approvare interventi migliorativi per il territorio e la cittadinanza, con una visione al passo con le reali necessità e non secondo la solita politica di edificazione”.

Stefano Vallani/Pd: “l’amministrazione ha sempre parlato di una Variante anti degrado, ma poi analizzando nel particolare ogni scheda norma si intravvede una realtà ben diversa, lontana dagli alti obiettivi annunciati nella relazione programmatica. Se si esamina la quota di commerciale, ad esempio, si scopre che ci sono ancora proposte superficie importanti di nuovo edificato, che certo non evidenziano la volontà di una migliore gestione del territorio”.

Federico Benini/Pd: “in perfetta continuità con l’amministrazione precedente e in contrasto con quanto annunciato nel 2017 con il programma di mandato, nella Variante 29 viene espressa ancora una volta la volontà di continuare, in particolare nei territori della Terza e Quinta circoscrizione, la costruzione di insediamenti commerciali e residenziali. Nessuna salvaguardia del territorio, ma costante e nuovo consumo di suolo”.

Tommaso Ferrari/Traguardi Verona: “se da una parte rispetto al passato si evidenzia un tentativo di rallentamento nel consumo di suolo e la volontà di una rigenerazione urbana, dall’altra è mancato il confronto e lo sviluppo di una progettazione urbanistica partecipata. Bisognava capire le reali necessità del territorio e sviluppare risposte concrete con gli interventi inseriti in Variante. Un’ottica di ascolto dei quartieri che non è stata portata avanti”.

Elisa La Paglia/Pd: “per la stesura di questa Variante non sono stati ascoltati i cittadini e non è stato sostenuto alcun confronto con le circoscrizioni. Una modalità di lavoro che ha contraddistinto l’operato di questa Amministrazione, che aveva promesso apertura e dialogo e poi, nella realtà, con la scusa di lavorare in velocità per il bene della città, non ha mostrato alcuna attenzione sulle richieste e preoccupazioni dei veronesi”.