In una due giorni di eventi legati al territorio si e’ potuto girare il film “La nostra terra – al tempo del molin e della polenta” con protagonisti i cittadini di Zimella

(di Stefano Cucco) Un film racconta la storia di Zimella al confine tra l’Est veronese e la Bassa. S’intitola “La nostra terra – Al tempo del molin e della polenta”. L’evento è promosso dal Comune di Zimella con il patrocinio della Provincia di Verona e della Regione Veneto. I protagonisti sono gli abitanti di Zimella. L’intento di questo film è quello di celebrare il mondo rurale. Si è puntato sull’emozione del ricordo, per lasciare così un segno che parli di cultura delle radici, dei tempi che furono e di un futuro che non prescinde da questi valori. Insomma, la storia di un paese e della sua comunità raccontata come in un film, recitato e vissuto direttamente dai residenti. Il film è stato girato in due giornate, organizzate attraverso una manifestazione. Il ricco calendario di quest’ultima ha previsto, infatti, una piacevole alternanza fra momenti “classici” e momenti ad effetto proponendo nuove modalità di racconto. Si è iniziato con la variopinta sfilata dei velocipedisti de “La romantica” con le loro bellissime biciclette d’epoca che hanno guidato in abiti degli Anni ‘40. Contestualmente è stato dato spazio anche ai trattori d’epoca, con l’inconfondibile borbottio dei Landini a fare da colonna sonora. In seguito è stato dato spazio ad un convegno incentrato sulla figura del contadino quale custode della terra e dell’ambiente, un ruolo che sta tornando al centro delle più autorevoli riflessioni sul legame fra l’uomo e il suo futuro legato alla terra stessa. Un appuntamento di forte richiamo al quale hanno partecipato autorevoli ospiti del mondo agricolo e istituzionale. Moderatore è stato il giornalista Stefano Cantiero, che, successivamente, ha dato vita a uno dei momenti più emblematici dell’evento. Sul palcoscenico della tensostruttura allestita per l’occasione, si sono alternati, infatti, diversi personaggi che hanno contribuito a scrivere alcune pagine fortemente significative della vita zimellese. Cantiero li ha raccontati non soltanto intervistandoli, ma anche lanciandoli sul grande schermo con una serie di video girati in questi mesi particolarmente intensi nei quali si sono raccontati. “E’ come un film”, ha detto Cantiero, “in cui gli attori sono cittadini di questo paese che con la loro testimonianza di vita non solo hanno messo in risalto l’amore e l’orgoglio per la loro terra, ma hanno raccontato alcuni aneddoti a dir poco sorprendenti”. Il giorno successivo Stefano Cantiero si è recato nella piazza antistante la chiesa, con uno show gastronomico live, in cui alcuni maestri artigiani hanno incantato il pubblico mostrando in diretta la preparazione delle loro prelibatezze. Si è potuto scoprire la nascita di una forma di Monte Veronese dop, con tanto di casaro e caldaia in rame. Si è potuto veder nascere il gelato artigianale delle origini, con i maestri gelatieri della Val Zoldana che hanno rotto il ghiaccio, creare le cialde, ruotare a mano la centrifuga e, infine, far assaggiare il gelato fatto come un tempo; Samuele Franchini, dell’omonima macelleria di Mozzecane, e i suoi collaboratori hanno, invece, fatto vedere come nasce il tastasàl, simbolo indiscutibile della tradizione gastronomica veronese con un assaggio di risotto. Ed, infine, la “Confraternita del nostalgici del tabar di Sant’Antonio abate” hanno proposto gli antichi mestieri delle corti contadine di un tempo come quello “del molin e della polenta”.

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