Stimolare la cultura dell’innovazione nel settore agroalimentare, creando un ecosistema imprenditoriale forte e sostenibile. È la missione del Verona Agrifood Innovation Hub, il cui protocollo d’intesa è stato presentato e firmato al Centro Congressi di Veronafiere. La nuova realtà – con sede proprio in fiera – è destinata a diventare il principale centro per lo sviluppo dell’agrifood in Italia e un luogo chiave per l’incontro per imprenditori, esperti e ricercatori.

L’hub mira a favorire e diffondere la conoscenza delle soluzioni più avanzate del comparto, creando connessioni strategiche tra tutti gli attori che vi operano. L’obiettivo è rilanciare la crescita sostenibile dell’agroalimentare nel rispetto dei principi etici, valorizzando le eccellenze della filiera italiana poste di fronte alle sfide inedite dell’attuale contesto internazionale e della crisi climatica. “Quello di oggi è un importante risultato per l’ecosistema di Verona, per lo sviluppo del venture capital e per il suo ruolo di abilitatore nell’innovazione tecnologica delle filiere produttivee”, ha commentato il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nel messaggio inviato all’evento. “Le startup sono uno dei principali veicoli per i processi di trasformazione e di modernizzazione di un’economia matura come quella italiana”.

Verona Agrifood Innovation hub scaled
I firmatari dell’accordo per la creazione del Verona Agrifood Innovation Hub

L’iniziativa è sostenuta da un’ampia partnership di attori pubblici e privati. Questi i firmatari: Raffaele Boscaini, presidente di Confindustria Verona, José Luis Cabañero, presidente Eatable Adventures Italy Srl, amministratore delegato di Veronafiere Spa, Samuele Marconcini amministratore delegato e Daniele Caceffo, responsabile area Agricoltura Italia di Cattolica Assicurazioni, Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione Cariverona, Pier Francesco Nocini, rettore dell’Università di Verona, Remo Taricani, vice capo per l’Italia di UniCredit Spa e Damiano Tommasi, sindaco di Verona. In particolare Eatable Adventures, che gestirà operativamente la struttura, completa l’attività di FoodSeed, l’acceleratore di startup della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital Sgr finanziato con oltre 15 milioni, che promuove la crescita di aziende specializzate in mercati a elevato potenziale.

Il Verona Agrifood Innovation Hub punta a promuovere l’imprenditorialità nel settore agroalimentare, creando occupazione di qualità e innescando percorsi di crescita sostenibili e duraturi. Lo sviluppo che verrà catalizzato dalla struttura avrà ricadute positive su tutto il sistema sia a livello locale che nazionale, e contribuirà a migliorare la competitività dell’industria italiana.

In questo contesto un ruolo da protagonista lo giocherà proprio Verona, che diventerà il perno di una rete di relazioni che coinvolgerà partner strategici e i principali attori globali. Per il ministro Giorgetti “la forza del settore agroalimentare è un fattore di orgoglio, ma serve sempre fare un passo in avanti, e qui entra in gioco l’effetto propulsivo che le nuove imprese possono apportare: Verona, una delle principali aree industriali d’Europa, può diventare un modello da replicare, grazie a un ecosistema pronto ad accogliere le opportunità che costruiremo”.

Per raggiungere gli obiettivi il Verona Agrifood Innovation Hub si muoverà seguendo quattro linee di azione. Verrà innanzitutto promosso un ecosistema in grado di riunire e far lavorare assieme imprese, PMI, centri di ricerca, atenei e cittadini con interessi comuni legati al cibo. Attraverso la pubblicazione di report periodici saranno diffuse informazioni rilevanti sul mercato agrifood per stimolare la nascita di nuove startup e favorire l’adozione delle tecnologie. Verranno inoltre promossi eventi di networking e attività di collaborazione, che coinvolgeranno tutti gli stakeholder, per trovare soluzioni originali alle principali sfide del settore. Saranno infine lanciati progetti formativi volti a incoraggiare l’imprenditorialità tech, soprattutto tra le nuove generazioni. Un’ampia proposta di attività, quindi, alla quale le startup potranno accedere senza spese.

I dati confermano che l’Italia è ormai pronta a trainare lo sviluppo tecnologico del comparto anche su scala globale. Nel 2022 il mercato delle colture 4.0 valeva circa 2,1 miliardi, con una crescita del 31% sul 2021 (Osservatorio Smart AgriFood). Anche gli investimenti che mirano ad accelerare la transizione tecnologica sono consistenti: secondo il Venture Capital Monitor della Liuc Business School, le operazioni chiuse da fondi venture capital nell’ambito dell’agrifoodtech hanno sfiorato i 270 milioni nel biennio 2020-2021, mentre l’anno scorso il settore si è posizionato tra i primi per quantità di risorse investite.