Giunto alla quarta edizione, il Premio di scultura “Antonio Canova”, unico in Italia rivolto ai giovani diplomati delle Accademie di Belle Arti nazionali, e dedicato alla virtuosità dell’opera scultorea dell’artista Veneto e al suo precoce talento, ha avuto quest’anno in Michele D’Agostino (Accademia di Brera) il vincitore. Il premio, consistente in un riconoscimento monetario, accompagnato da una pregevole statuina ricordo, con la [//]possibilità di tenere una personale negli spazi del Museo e Gipsoteca “Antonio Canova” di Possano, oltre all’offerta, da parte della ditta Madsite (cui si deve pure il bel filmato di presentazione di artisti e opere in concorso) di un sito web personalizzato, è stato consegnato a Villa Rizzardi di Negrar. Tra le autorità, l’on. Giancarlo Galan, presidente di Fondazione Canova. D’Agostino è stato scelto in una rosa di dieci finalisti – Jentra Di Lonardo, Elisa Fabbro, Kwang Woo Han, Angelo Montefusco, Yasuyuki Morimoto, Marco Romano, Camillo Triulzi, Violetta Uboldi, oltre allo stesso D’Agostino e a Fabrizio Monsellato, rimasto forzatamente escluso per un incidente di trasporto occorso alla sua opera – provenienti dalle Accademie di Bologna, Brera, Napoli, Venezia e Viterbo. La selezione e, quindi, la premiazione è avvenuta sulla scelta fatta, secondo criteri di originalità e coerenza di ricerca e per qualità artistica, da una prestigiosa giuria formata dalla scrittrice Isabella Bossi Fedrigotti, dall’artista Nunzio Di Stefano, dal direttore del Museo e Gipsoteca “Antonio Canova” di Possano Mario Guderzo, dalla collezionista Giuseppina Panza di Biumo, dal “Senior Curator” del Museum “Boijmans Van Beuningen” di Rotterdam Francesco Stocchi e presieduta da Gabriella Belli, direttore della Fondazine Musei Civici di Venezia. L’opera vincitrice, “La conoscenza dell’ascolto”, realizzata con materiali e tecniche diverse, racconta la realtà con ricerca originale e grande forza emotiva. Si tratta di un’installazione caratterizzata da due grandi elementi – quasi due enormi orecchie – entro cui lo spettatore è invitato ad accedere, divenendo così egli stesso parte integrante del lavoro. Da un registratore appeso all’interno, si possono ascoltare le testimonianze di suoni, voci e rumori captati dall’apparecchio durante un viaggio, chiuso in un pacco, da Milano a Londra e ritorno. “Sto lavorando sulla narrazione e il viaggio” ha spiegato D’Agostino. L’opera premiata, insieme a quelle degli altri finalisti, tra cui le due segnalate, “Scontro” di Di Lonardo (Viterbo) e “Senza titolo” di Triulzi (Brera), è rimasta esposta per alcuni giorni nella Villa di Negrar, con ingresso libero per i visitatori. Il premio, nato dal forte desiderio di Maria Cristina Rizzardi, nel sentimento di appartenenza alla tradizione culturale del territorio veneto, è patrocinato dall’azienda agricola Guerrieri Rizzardi, della quale la stessa contessa Maria Cristina è presidente. Sorta dall’unione dei possedimenti di due antiche famiglie, quella dei conti Guerrieri di Bardolino e quella dei conti Rizzardi di Negrar, la Guerrieri Rizzardi è oggi proprietaria di vigneti e cantine in ognuna delle zone classiche del Veronese – Valpolicella, Bardolino e Soave – e distribuisce i propri vini nei principali mercati internazionali. (Franca Barbuggiani)